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La Federazione dei Lavoratori della Polizia Penitenziaria Veneta FP CGIL annuncia con rammarico la sua decisione di non partecipare al 207° anniversario della Polizia Penitenziaria, previsto a Padova il 22 marzo 2024

La Federazione dei Lavoratori della Polizia Penitenziaria Veneta (FPCGIL) annuncia con rammarico la sua decisione di non partecipare al 207° anniversario della Polizia Penitenziaria, previsto a Padova il 22 marzo 2024. Questa scelta deriva dalla crescente frustrazione nei confronti delle continue promesse non mantenute da parte dei sottosegretari, i quali, nonostante le assicurazioni fornite durante le visite nei vari istituti penitenziari del Triveneto, si vedono poi contraddetti dalle azioni dell’Amministrazione Penitenziaria stessa. In particolare, le promesse riguardano l’assegnazione di 2.659 nuove unità di personale distribuite su 16 istituti, in un contesto dove la popolazione carceraria ammonta a 3.729 detenuti. Il sindacato esprime profonda preoccupazione per l’inefficacia delle misure adottate in risposta alle aggressioni subite dal personale, evidenziando come il trasferimento di detenuti aggressivi non risolva il problema alla radice, ma lo sposti semplicemente su altri istituti. Viene inoltre sottolineata la mancanza di azioni concrete per affrontare il problema dei suicidi tra i detenuti, con un’apparente esclusione dei sindacati e delle associazioni di volontariato dai tavoli di discussione temporaneamente istituiti. Il comunicato critica duramente l’attuale politica governativa per il mancato indirizzo della questione del sovraffollamento carcerario, esemplificato dal carcere maschile di Venezia, dove i detenuti sono alloggiati in spazi estremamente ristretti. Si denuncia inoltre la pratica, in alcuni istituti, di far svolgere al personale di polizia penitenziaria compiti educativi a causa di un’allocazione inadeguata dell’organico educativo, compromettendo la continuità dei progetti trattamentali per i detenuti. Il sindacato lamenta la sottrazione di unità di polizia penitenziaria per la sicurezza del Ministro, a discapito della sicurezza e dei diritti minimi del personale degli istituti interessati, e critica la gestione dei servizi di ordine pubblico, considerati residuali per la polizia penitenziaria ma tuttavia richiesti. Infine, si evidenzia la contraddizione tra le promesse di assunzione di nuovo personale per colmare le carenze di organico e la realtà delle assunzioni, che non riescono a compensare i vuoti lasciati dal personale in pensionamento. Si sottolinea inoltre la necessità di una maggiore attenzione alle dotazioni organiche degli educatori, per rispettare i fabbisogni reali e facilitare la mobilità temporanea regionale. La FPCGIL ribadisce il suo impegno incessante nella lotta per i diritti e la tutela di tutti i lavoratori del carcere, sottolineando come la valorizzazione del loro ruolo sia fondamentale per il benessere della società. Il sindacato critica l’attuale governo per la mancata comprensione di queste esigenze e si impegna a continuare la sua azione di protesta e denuncia legale a difesa dei lavoratori del settore.

Il Coordinatore Regionale FPCGIL Veneto Penitenziari – Gianpietro Pegoraro

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