CGIL VENETO
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Giornata mondiale dell’acqua: serve una legge per vietare la produzione dei Pfas, per bloccare la contaminazione delle acque

Silvana Fanelli, Segretaria regionale Cgil Veneto: “Nella giornata mondiale dell’acqua, rilanciamo la proposta di varare una legge nazionale che vieti l’uso e la produzione di Pfas, sostanze che recentemente sono state classificate dalla Iarc come certamente cancerogene e che continuano a contaminare le falde acquifere in Veneto, in Italia e in molte parti del mondo. I Pfas sono anche chiamati inquinanti eterni perché sono composti da molecole indistruttibili in grado di arrivare ovunque: nell’acqua, nella terra, negli alimenti, nel sangue delle persone. Soprattutto nel sangue di chi lavora dove vengono prodotti questi componenti: ricordiamo che nel sangue delle lavoratrici e dei lavoratori della Miteni di Trissino sono state trovate le più alte concentrazioni di sostanza perfluoroachiliche (Pfas) mai rilevate al mondo. Ma il problema è esteso a tutti, non solo ai lavoratori e alle loro famiglie ma a tutti i cittadini e all’ambiente. In alcuni stati europei stanno parlando da tempo di rendere illegale la produzione di queste sostanze tossiche: considerando la grave situazione del Veneto, e le recenti notizie riguardo alla contaminazione delle acque fluviali in Toscana e in Piemonte dove si trova lo stabilimento Solvay, il nostro Paese non può far finta di nulla”.

Considerato che le risorse idriche a nostra disposizione sono finite, preservarle dall’inquinamento è necessario anche per garantire produzioni alimentari sicure.

“Per questo continueremo – dichiara Giacomo Vendrame, Segretario regionale Cgil Veneto – ad incalzare la Regione in relazione al tema dell’avvio delle bonifiche delle falde acquifere del territorio e per accelerare i processi di indagine e tutela alimentare, visto il persistere della presenza di Pfas nell’acqua. Inoltre, la Regione può, e deve, svolgere un ruolo fondamentale di indirizzo per le società che gestiscono il sistema idrico integrato: serve un piano di lungo periodo sulla tutela ambientale attraverso investimenti che avrebbero anche l’effetto di creare buona occupazione, stimolare la ricerca e sviluppo in modo, ad esempio, da poter utilizzare sistemi di filtraggio e depurazione sempre più efficaci ed efficienti, e quindi garantire la salute dei cittadini. Investire nella risorsa acqua bene comune e nella sua gestione pubblica va a beneficio di tutti”.

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