Organizzato dall’Università di Verona e dall’Ente bilaterale Agri.Bi assieme a Confagricoltura, Cia, Coldiretti, Flai, Fai, Uila, si è svolto il 19 febbraio a Verona, nella sede dell’Ateneo, un convegno su “I lavoratori dell’agricoltura. Percorsi, culture, condizioni” che ha preso le mosse da una ricerca sul tema a cura di Giorgio Gosetti che l’ha presentata ai partecipanti.
I lavori sono proseguiti con una tavola rotonda cui sono intervenuti i rappresentanti nazionali delle organizzazioni sindacali e datoriali promotrici dell’iniziativa. Il dibattito ha messo in luce alcune criticità presenti nel settore, a partire dal fenomeno del caporalato e dal lavoro irregolare.
Tra gli altri è intervenuto Giovanni Mininni, segretario della Flai Cgil nazionale che ha sottolineato la necessità di “lavorare insieme con le imprese e le loro associazioni per migliorare ancora il settore e per garantire maggiormente i lavoratori e il prodotto”.
“Se i dati nazionali – ha detto – ci confermano che 400.000 lavoratori su oltre un milione sono assoggettati ai caporali, dobbiamo intervenire e fare in modo che vengano isolati questi fenomeni di illegalità presenti nella nostra agricoltura. Queste situazioni danneggiano anche le imprese per bene, quelle serie che operano nel rispetto della legge e dei contratti”.
Mininni ha quindi ricordato che il Governo su pressione del sindacato ha costituito una cabina di regia per il controllo del settore agricolo; un’esperienza che deve continuare a marciare e dare buoni frutti.
Stefano Mantegazza segretario Generale della Uila, ha sottolineato come “i dati prodotti dall’INPS ci dicono che 1/3 della produzione agricola è fatto da un’agricoltura che opera con lavoratori in nero, l’altro 1/3 è relativo alla produzione regolare, poi c’è il lavoro grigio. Ci sono i voucher (oltre 100 milioni nel nostro Paese) utilizzati a sproposito e creando danni ai lavoratori. Perché se il voucher fosse pagato a 10 € all’ora non sarebbe conveniente e ciò significa che anche su questo fronte qualcosa non funziona. Bisogna arginare i fenomeni negativi ed utilizzare lavoratori dipendenti con busta paga”.
Per Stefano Faiotto (Fai), la PAC può aiutare la regolarità del lavoro in agricoltura, attraverso l’attribuzione di contributi ad aziende che operano legalmente.
“In questi giorni – ha aggiunto – è in discussione al Senato un disegno di legge importante sul collocamento pubblico in agricoltura, sul lavoro di qualità con elementi di premialità per le aziende che si iscrivono alla rete di qualità prevista dal Ministero”.
Nel concludere i lavori, Luigi Bassani, Presidente di Agri.Bi, Ente Bilaterale in Agricoltura di Verona, ha valutato positivamente l’iniziativa vista l’ottima partecipazione e l’interesse dei partecipanti, rimasti fino alla fine. “Come Agri.Bi. – ha annunciato – stiamo lavorando per dare maggiori servizi e assistenza alle aziende e ai lavoratori. Dare maggiori informazioni vuol dire evitare malattie professionali e incidenti spesso mortali. Questo è il ruolo importante di questo ente che ha la sua funzionalità e su ciò c’è l’impegno di tutti”.
Leggi le sintesi di Giorgio Gosetti – Università degli Studi di Verona
Allegato 1 – sintesi
Allegato 2 – tabelle