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Slc Cgil: ancora problemi con i call center del territorio veneziano

Dopo Veneto Ricerche, che vuole disdire unilateralmente il Ccnl Telecomunicazioni, Koiné non paga le tredicesime a 200 lavoratori.

Giovedì 22 dicembre le lavoratrici e i lavoratori del call center Veneto Ricerche, che vuole disdire unilateralmente il Contratto collettivo nazionale di lavoro delle Telecomunicazioni, peggiorando le condizioni dei suoi dipendenti, hanno scioperato. Si tratta di un’azienda che cura il servizio clienti di grandi gruppi di rivendita e assistenza per concessionarie di automobili. 

Nella stessa giornata, alle 17, Koiné srl, azienda di Martellago che conta circa 200 dipendenti, ha comunicato alle Organizzazioni sindacali e ai lavoratori che non avrebbe pagato le tredicesime. La motivazione rimanda a problemi di liquidità e mancato accesso a un fondo di finanziamento. Pare che l’azienda, da almeno dieci giorni, stia cercando di trovare la disponibilità economica senza premurarsi di avvisare i dipendenti e i loro rappresentanti, arrivando il giorno prima della data ultima prevista dal CCNL per il pagamento della gratifica, a dare la notizia, lasciando nel panico moltissime famiglie che su quell’entrata ci contavano eccome, visto che il loro potere d’acquisto è stato già drammaticamente tagliato dall’inflazione a doppia cifra.

Dichiarano Nicola Romanato (coordinatore Slc Cgil Venezia) e Nicola Atalmi (segretario generale Slc Cgil Venezia): “Lo scorso anno, sempre alla Vigilia di Natale, Koinè faceva recapitare ai lavoratori della sede di Padova la comunicazione di trasferimento a quella di Maerne. Probabilmente è un’abitudine quella di rovinare le feste ai propri dipendenti.

Siamo amareggiati che ancora una volta i problemi non vengano condivisi e affrontati per tempo, ma fatti esplodere addosso alle persone, a poche ore dalle festività, e che si escluda a priori un dialogo per raggiungere soluzioni condivise e soprattutto per tranquillizzare i lavoratori. Questa è una mancanza assoluta di rispetto nei riguardi dei propri dipendenti. Koinè ha vinto, ad inizio anno, due grossi appalti con Hera, ma ultimamente sta acquisendo anche commesse più piccole, aprendo nuove sedi, assumendo un numero importante di lavoratori.

Ci sorprende quindi come una società ben inserita nel contesto lavorativo, competitiva e con parecchie commesse attive e in arrivo abbia bisogno di cercare finanziamenti per pagare quanto è previsto dal CCNL e quindi dovrebbe essere previsto, conteggiato nei costi del personale ed accantonato, e ci preoccupa ancor più il fatto che i finanziamenti non si trovino, indice che il sistema bancario non ripone più fiducia nell’azienda”.

Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno dichiarato lo stato di agitazione, chiedono un incontro urgente ai dirigenti, diffidano l’azienda ad adempiere il pagamento dovuto.

“Sia nel caso Veneto Ricerche, sia in quello Koiné – concludono i due sindacalisti – emergono: un atteggiamento inaccettabile da parte aziendale verso i lavoratori e chi li rappresenta, e una assoluta mancanza di consapevolezza delle difficoltà in cui versano, in questa fase, le persone che vivono del proprio lavoro”. 

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