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Gas e luce: fine del mercato tutelato

Nel corso del convegno sulla fine del mercato tutelato di gas e luce organizzato a Mestre nella sede della Cgil Veneto, si è fatto il punto sui rischi per i consumatori e per i lavoratori del settore.

La fine del mercato tutelato, che per il gas è avvenuta il 10 gennaio e per l’elettricità sarà prevista per il 1 luglio, è infatti fonte di grande preoccupazione non solo per i consumatori ma anche per i lavoratori del settore.

Per quanto riguarda i lavoratori, il passaggio al mercato libero potrà generare notevoli ripercussioni causate dagli spostamenti dei contratti da un operatore all’altro con le società di vendita che vedranno così variare improvvisamente i propri volumi di lavoro. L’utente finale sarà invece esposto a pratiche commerciali aggressive, talvolta scorrette, che incideranno negativamente soprattutto sui più fragili.

In Veneto parliamo di circa 330.000 utenze del gas che al 31 dicembre 2023 erano ancora sotto al mercato tutelato, mentre per quanto riguarda il mercato tutelato dell’elettricità tutt’oggi ci sono ancora 400.000 utenti.

“Con la fine del mercato tutelato così come lo conosciamo, centinaia di migliaia di cittadini veneti si trovano ora a fare i conti con un numero elevatissimo di fornitori di luce e gas, circa 700 su tutto il territorio nazionale – spiega Paola Damonti, presidente del Direttivo Federconsumatori – è necessario che venga messa in atto una campagna d’informazione capillare per evitare che i cittadini, messi alle strette dalle pressanti proposte commerciali da parte dei call center dai venditori porta a porta facciano delle scelte poco avvedute. Bisogna ricordare che, se si hanno più di 75 anni, se si è disabili (legge 104) o se si percepisce il bonus sociale si è considerati vulnerabili e non si è quindi obbligati a passare al mercato libero. Per gli altri bisogna fare estrema attenzione ad ogni dicitura presente nel contratto, e soprattutto occhio alle penali”

“La preoccupazione che abbiamo è che l’impatto sui lavoratori del settore sia importante: la fine del mercato tutelato comporta il rischio della perdita del posto di lavoro, sia per i lavoratori diretti ma soprattutto per gli indiretti, ossia quelli soggetti agli appalti – interviene Andrea Lovisetto, Segretario nazionale Filctem Cgil – ed è per questo che cerchiamo di rafforzare le relazioni industriali con le aziende che gestiscono quel mercato, affinché non ci sia la perdita dell’ occupazione. Chiediamo soprattutto ai grandi player di investire nell’occupazione e di farsi carico di sensibilizzare le aziende che gestiscono gli appalti nell’ottica della responsabilità sociale verso i loro dipendenti, per gestire al meglio questa delicata fase di passaggio”.

“Sul tema non c’è un’informazione diffusa, e questa è una mancanza da parte del Governo: senza informazioni le persone non sanno cosa fare  e possono essere in balia di facili raggiri – interviene Giacomo Vendrame, Segretario regionale Cgil Veneto – non si deve pensare che il mercato libero possa risolvere tutti i problemi, serve invece una regolamentazione, innanzitutto per evitare pratiche commerciali aggressive, ma anche per permettere una transizione verso un consumo più consapevole attraverso un sistema di regole chiare e trasparenti. Una transizione che non favorisca i truffatori, ma che agevoli chi il lavoro lo fa bene, nella direzione di tutela del lavoro all’interno di quel sistema produttivo e anche del consumatore finale”.

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