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GOVERNO IMPUGNA LA LEGGE CHE DÀ PREFERENZA AI VENETI NEGLI ASILI

Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge della Regione (n.6 del 21/02/2017) che dà la precedenza ai figli di genitori residenti in Veneto da oltre 15 anni nell’accesso ai servizi educativi alla prima infanzia.

Secondo il Governo “la norma, che introduce un criterio di preferenza per l’accesso agli asili nido regionali basato sulla residenza nel territorio per un periodo considerevolmente protratto nel tempo (15 anni), viola, come costantemente affermato dalla Corte Costituzionale, il principio di ragionevolezza di cui all’art. 3 della Carta, nonché gli interessi costituzionalmente protetti dall’ art. 31 della Costituzione riguardanti il sostegno delle famiglie nella cura dei figli e le finalità formative volte a favorire l’espressione delle potenzialità cognitive, affettive e relazionali dei bambini, protette anche dall’art.3, secondo comma, della Carta”.
La norma regionale, prosegue il comunicato del Consiglio dei Ministri, “contrasta altresì con la normativa europea in materia di libera circolazione dei cittadini dell’Unione e di parità di trattamento dei cittadini dei Paesi terzi soggiornanti di lungo periodo, in violazione dell’art. 117, primo comma, della Costituzione”.

La legge, denominata “Prima i veneti”, era stata approvata il 14 febbraio e pubblicata sul Bur una settimana dopo, con i voti favorevoli di Lega, Lista Zaia, Fdi e tosiani. Contrari Pd e MSs.
Ora ci si aspetta che la Regione torni sui suoi passi e che venga ritirato il progetto di legge presentato dal consigliere leghista Barbisan che vorrebbe estendere a tutti i servizi sociali il “principio premiante” della residenzialità continuativa.

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