CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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VENETO STRADE: DOPO LE PAROLE DI ZAIA DI E’ ALLARME OCCUPAZIONE

Cgil Cisl Uil di categoria chiedono un incontro urgente in Regione, convinti che frammentare le competenze tra le Province faccia venir meno le coperture finanziarie.

“Da anni – scrivono in una nota i Segretari Generali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti del Veneto – continuiamo a denunciare pubblicamente la scarsità di fondi e stanziamenti che non permettono una sufficiente manutenzione delle strade nella nostra Regione.
Non siamo soli in questa denuncia, e quanto pesa sui cittadini, sui lavoratori, sulla sicurezza stradale, sull’economia del territorio non avere una manutenzione all’1616altezza è purtroppo sotto gli occhi di tutti.
Una volta era l’Anas che copriva la manutenzione su tutta la viabilità Nazionale e Regionale e le Provincie sulle strade Provinciali. Poi la Regione decide di unificare la gestione e la manutenzione in un’unica Società, appunto Veneto Strade, accorpando le tratte di competenza Regionali e Provinciali dell’Anas e delle Provincie. Ha funzionato bene per qualche anno, poi sono venuti sempre meno gli stanziamenti della Regione e degli altri soci, e il minimo di manutenzione e di gestione della viabilità (ricordiamo tra questo lo spazzamento neve nelle montagne venete) è stata garantita.
2000 KM di strade nella Regione oltre 40 milioni i fondi necessari ogni anno di cui 16,5 stanziati dalla Regione nel 2015, il resto a carico di Provincie, soprattutto Belluno. Seriamente si pensa nel 2016 che nella frammentazione e divisione delle competenze nei territori ogni provincia riesca a garantire la gestione e le relative coperture finanziarie? Temiano di no!
Oltremodo la totale responsabilità di ciò che è successo e succederà domani e totalmente in capo alle scelte della Regione Veneto.
Abbiamo chiesto un urgente incontro al Presidente Zaia, non solo sul tema delle ragioni della scelta, ma soprattutto perché le ricadute sull’occupazione dei 290 lavoratori, altamente professionalizzati, sarebbero drammaticamente disastrose. Perché abbiamo capito che fino ad oggi di tutto si sta discutendo, soprattutto nel coprire le proprie responsabilità politiche e sociali delle scelte fatte, ma dei lavoratori nessuno ne parla, di come da anni i lavoratori abbiano perso reddito, contratti di lavoro, abbiano dato collaborazione per fare funzionare comunque il servizio, di questo nessuno ne parla. E se questa storia arriva al suo epilogo siamo di fronte ad un’altra vicenda di scelte irresponsabili e scandalose che tra qualche anno tutti rimpiangeremo.
Come sindacato dei lavoratori chiediamo l’apertura di un immediato confronto, e se occupazione e reddito sono a rischio agiremo sindacalmente con tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione”.

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