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Venerdì 1 marzo a Padova: prima nazionale del docufilm “L’ultima apra la porta”

Venerdì 1 marzo alle 20:30 presso il Teatro Ruzante in Riviera Tito Livio a Padova ci sarà la prima nazionale di “L’ultima apra la porta”, docufilm realizzato con il contributo di Cgil veneto e del Coordinamento donne Cgil Veneto. Successivamente il documentario verrà caricato sulla piattaforma di YouTube in modo da poter essere visionato nelle scuole, nelle università e in occasioni di incontri su gender gap, violenza e discriminazioni di genere.

Margherita Grigolato, coordinatrice Cgil Veneto delle politiche di genere:

“La Cgil ha deciso di contribuire al progetto del documentario per raccontare le diverse realtà vissute dalle donne che lavorano, con un focus sull’attuale perdita dei diritti rispetto a quanto ottenuto dalle donne negli anni delle grandi lotte e rivendicazioni sociali. Se da una parte oggi è più o meno accettato che una donna svolga lavori che un tempo erano prerogativa esclusivamente maschile, dall’altra parte non ci si riesce a smarcare da un immaginario in cui il lavoro di cura e il carico familiare sono esclusivo appannaggio della donna, che si ritrova così a svolgere contemporaneamente 2-3 lavori”.

Carlo Albè, autore:

“L’ultima apra la porta ha l’obiettivo di essere uno strumento di comunicazione sociale e artistico, in grado di raccontare con una chiave diversa il lato bianco e il lato nero delle condizioni lavorative delle donne.    Oltre alla divulgazione nelle varie camere del lavoro, credo sia doveroso portare in giro il progetto attraverso le scuole superiori, le sedi Anpi, i circoli Arci, i centri antiviolenza e in tutti quei comuni veneti sensibili all’argomento, di certo ce ne saranno molti, oltre a delle proiezioni private. Perché il compito di una storia non è solo quella dell’essere raccontata, ma di essere anche largamente diffusa, affinché venga conosciuta, commentata, supportata e perché no, anche discussa e criticata”.

Camilla Rigoletto, Rete studenti medi Veneto: “Iniziative come questa aiutano a tracciare un quadro completo di come la violenza di genere, le discriminazioni e le asimmetrie di potere pervadano ogni spazio della nostra società, dalle case ai luoghi del sapere, ai posti di lavoro. Mettere in luce tutto questo è un passo fondamentale per ricostruire culturalmente una reale parità. Per questo nelle assemblee nelle scuole che stiamo costruendo per i prossimi mesi sui temi del consenso e della violenza di genere porteremo anche le interviste alle lavoratrici raccolte nel documentario”.

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