Ad un passo dalla firma le associazioni datoriali fanno saltare il tavolo contrattale e chiedono di intaccare diritti e tutele. Così il contratto del turismo torna in alto mare ed a due anni e mezzo dalla scadenza i lavoratori sono ancora in attesa di vedere rivalutate le retribuzioni, ferme al’inizio del 2013 e migliorate normative e tutele in un settore sempre più esposto ad abusi e precarizzazioni. Per questo hanno deciso un’intera giornata di astensione dal lavoro che in tutto il Veneto avrà luogo l’11 settembre e sarà accompagnata da una manifestazione a carattere regionale a Venezia, metà per via d’acqua e metà lungo vie e calli.
L’appuntamento è alle ore 9,30 al Tronchetto da dove partiranno barconi e vaporetti imbandierati diretti a Riva degli Schiavoni dove i manifestanti scenderanno a terra per concludere la protesta con un presidio e volantinaggio davanti al Danieli.
In italiano, in inglese ed in spagnolo racconteranno la loro vicenda contrattuale che ha visto solo una parte delle associazioni. Faita (campeggi) e Federalbeghi (rappresentativa dell’80% delle strutture, ma non dei grandi alberghi) firmare l’intesa con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Confindustria Alberghi (grandi strutture ricettive) e Federturismo (bar e ristorazione) invece hanno negato ai propri dipendenti il riconoscimento che viene dai rinnovi dei contratti, trincerandosi vergognosamente dietro una presunta “crisi” in quella che è stata una delle stagioni più floride per il turismo nel Veneto.
“Il contratto è un diritto” rispondono i lavoratori nel volantino preparato per lo sciopero. Ed annunciano la determinazione a non rinunciarvi: “andremo avanti – scrivono – sicuri delle nostre giuste ragioni perché non c’è dignità nel lavoro senza diritti”.