REFERENDUM: TANTI ARTISTI CON LA CGIL

REFERENDUM: TANTI ARTISTI CON LA CGIL

Mentre la campagna della Cgil va avanti fino alla promulgazione delle leggi su voucher e appalti, il mondo dello spettacolo è a fianco del sindacato nella battaglia per i referendum e su quella più in generale per ridare dignità al lavoro nella sua complessità, anche attraverso la Carta dei diritti universali. Questo quanto emerso dall’incontro “Si va in scena” tra il Segretario Generale della confederazione, Susanna Camusso, ed un nutrito gruppo di attori, registi, sceneggiatori, lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura, svoltosi alla Casa del cinema di Roma.

Dopo il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri – è stato spiegato – l’iniziativa non si ferma. La Cgil non farà venir meno il suo impegno finché il decreto non verrà convertito in legge dal Parlamento, entro i 60 giorni previsti, e comunque la mobilitazione proseguirà a sostegno della Carta dei diritti universali del lavoro che deve diventare legge.

Il mondo della cultura può essere essenziale per difendere il valore del lavoro” ha detto Citto Maselli, arrivando alla Casa del cinema. “Come in passato ha svolto il suo ruolo nel contrasto ai fascismi e alle derive della politica – ha spiegato il regista – così oggi può rivendicare con forza la necessità che il lavoro abbia un valore. Il lavoro è un diritto scritto nella nostra Costituzione, va sempre difeso”.

Linguaggi diversi si alternano sul palco: la situazione del lavoro oggi nel Paese è drammatica, come ricordano bene i video introduttivi in cui due lavoratori, Ludovica, che viene pagata in voucher, e Salvatore, che opera nel settore degli appalti, raccontano dallo schermo la loro situazione.
Tanti gli artisti presenti per testimoniare concretamente il loro sostegno al sindacato. A cominciare da Cecilia Mangini e Silvia Scola, che hanno deciso di portare direttamente il loro contributo, mentre altri hanno scelto di affidarsi a videomessaggi. E, ancora, c’erano Andrea Camilleri, Maurizio De Giovanni, Ivo Milazzo, Vauro, Massimo Wertmuller, Leo Gullotta, Francesco Pannofino, Daniele Vicari.

“Il mio film Essere donne è stato realizzato con il patrocinio della Cgil: il sindacato mi ha introdotto ai coordinamenti delle donne nelle fabbriche. Sono stata con loro di sera dopo il lavoro, le ho seguite mentre lavavano i piatti e mettevano a letto i bambini. Penso che sia un film ancora attuale”. Così la regista Cecilia Mangini, dopo la proiezione di alcune sequenze del suo documentario.
Presente anche Michele Placido, che ha appena firmato “7 minuti”, il suo ultimo film che racconta il lavoro attraverso la storia emblematica di un gruppo di operaie a cui vengono tagliati pochi minuti di pausa pranzo, simbolo del progressivo calo dei diritti.

Ma gli artisti, come sempre, scelgono anche il registro comico. Tra i video proiettati c’è il cortometraggio “Più voucher per tutti” di Mimmo Calopresti. Il regista, da sempre vicino al cinema sociale, qui inscena una parodia dei voucher affidata a Francesco Paolantoni, il quale interpreta un datore di lavoro alle prese con i colloqui dei candidati che si lancia in un discorso motivazionale sulla retorica del “futuro”. Salvo poi, naturalmente, svelare ai giovani che pagherà in voucher. Nel cortometraggio dell’Anac, l’Associazione nazionale degli autori cinematografici, va invece in onda la televendita di un fantomatico “panno voucher”, un panno speciale che cancella tutti i lavori precedenti.

I messaggi si susseguono. Andrea Camilleri: “sostengo i referendum della Cgil e il suo impegno per non svilire il ruolo del lavoro”, Maurizio De Giovanni: “il lavoro, futuro dei nostri figli, non si può comprare dal tabaccaio con i voucher”, Dario Vergassola: “prima del comico ho fatto anche l’operaio, mi ricordo bene che bisogna rispettare il ruolo del lavoro”, Vincenzo Vita, presidente Aamod: “campagna non si esaurisce in decreto, ma porta un nuovo impegno contro cultura iperliberista”, Moni Ovadia: “l’abolizione dei voucher è una grande vittoria, punto di partenza per ripristinare il valore del lavoro”, Vauro Senesi “al fianco di #Con2Si contro i Voucher e per i diritti negli appalti”, Michele Placido: “condivido le battaglie della Cgil e sono pronto a contribuire con le immagini”, Vergassola e Riondino con i loro filmati “ridendo e scherzando ricostruiamo la raccolta firme”.

Alla fine il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso ha rimarcato l’importanza dell’incontro, ennesima tappa di una campagna che continua. “Quando siamo andati a fare gli incontri con i gruppi parlamentari – ha detto – tutti ci chiedevano: avete raccolto un milione e centomila firme? I parlamentari non ci credevano. Forse non si è più abituati a pensare che una grande organizzazione possa lanciare una mobilitazione importante.
Non credo che il governo abbia paura di me – ha proseguito Camusso – ma che si sia reso conto che la Cgil è una grande organizzazione. Il nostro risultato è che il Paese è tornato a parlare di lavoro: si torna finalmente a parlare di condizioni e retribuzioni.
Ma prima di cantare vittoria vediamo il testo di legge: il decreto non vale finché non diventa legge, quindi bisogna vigilare. Ora andiamo avanti con la Carta dei diritti universali, con il nostro obiettivo di riscrivere il diritto del lavoro. Non torniamo a chiuderci nei palazzi ma restiamo nei luoghi di lavoro e nei territori”.

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