CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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Procura Europea e Guardia di Finanza di Venezia hanno scoperto attività di frode sui fondi del PNRR che ha portato a 22 arresti e sequestri per oltre 600 milioni di euro.

Silvana Fanelli, Segretaria regionale Cgil Veneto con Delega su Politiche della legalità: “La Cgil plaude al lavoro effettuato dalle forze dell’ordine, indispensabile per scoprire frodi e illegalità che sottraggono fondi pubblici alla collettività coinvolgendo e danneggiando tutti, dalle istituzioni alle imprese “sane” fino alla cittadinanza. Tuttavia, riteniamo che serva, ora più che mai, cambiare il sistema a monte in un’ottica di prevenzione dei reati. Prevenzione che, lo sosteniamo con forza e da tempo, viene indebolita dalle “deregolamentazioni”, dalle procedure d’urgenza che riducono i controlli preventivi e allargano le maglie per gli interventi del “malaffare”.

Il risultato di questa politica della “sburocratizzazione intesa come deregolamentazione” su temi come gli appalti, ad esempio, è stato quello di depotenziare il sistema dei controlli, agevolando chi i controlli li vuole eludere e penalizzando quelle imprese che, grazie al Pnrr, potrebbero investire per lo sviluppo del Paese e della buona occupazione. Se a questo aggiungiamo anni di tagli alla pubblica amministrazione, anche e soprattutto in termini di organici, risulta evidente il depotenziamento della politica di prevenzione.

Ci rammarica inoltre iniziare a constatare gli effetti della recente LEGGE 21 febbraio 2024 , n. 15 (cosiddetta Legge Bavaglio), che all’art. 4 contiene le nuove norme circa la delega al Governo che modifica il codice di procedura penale prevedendo ‘il divieto di pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare’, che, come si evince anche da comunicato stampa della Guardia di Finanza di Venezia, determina una grave limitazione del diritto all’informazione di tutti i cittadini e alla libertà di stampa. Riteniamo che l’importanza dei fatti rilevati da questa indagine, l’ingenza dei sequestri, l’ampiezza dei territori e dei soggetti coinvolti dovrebbero consentire alla stampa di poter fornire un’informazione più approfondita e libera dei fatti avvenuti. Fatti che, come dicevamo all’inizio, sottraggono risorse all’intera collettività a vantaggio di pochi soggetti, che naturalmente sono solo indiziati di reato fino a conclusione dell’iter giudiziario garantito nel nostro Paese”.

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