CGIL VENETO
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Le donne della CGIL Veneto a piazza del Popolo in Roma per la manifestazione TULL QUADZE

Sabato 25 settembre, si è tenuta a Roma, in piazza del Popolo, la manifestazione Tull Quadze, che in pashtu (la lingua pakistana e afghana) vuol dire: “Tutte le donne”.

E’ stata, innanzitutto, un’occasione per lanciare un messaggio di solidarietà  alle donne afghane, che stanno subendo violazioni intollerabili e disumane del loro diritti fondamentali.

A organizzare l’iniziativa: l’Assemblea della Magnolia, che riunisce associazioni, sindacati, personalità della politica e dell’impegno civile. 

I diritti delle donne, brutalmente conculcati in tante aree del mondo, sono ben lontani dall’essere pienamente riconosciuti anche in Italia.

Lo dicono i dati: nel 77% delle famiglie con bimbi piccoli, entro tre anni dalla loro nascita la mamma si dimette dal lavoro; in Europa il nostro Paese è penultimo per occupazione femminile, 13 punti percentuali in meno rispetto alla media del Vecchio Continente.

Anche durante la pandemia sono state le donne da una parte a tenere in piedi le nostre comunità, svolgendo lavori fondamentali, dai più umili ai più qualificati, quando nel farlo si rischiava la salute e la vita; dall’altra a pagare il prezzo più salato della crisi economica.

La nostra Regione – dichiara Tiziana Basso, del coordinamento donne Cgil Veneto – non fa purtroppo eccezione. Dal dato più drammatico, quello dei femminicidi (con gli ultimi tre consumati nell’arco di pochi giorni tra le province di Vicenza e Padova), ai redditi di lavoratrici e pensionate (con un gap salariale che arriva al 50% e le donne under 35 che vivono con un reddito di 13.000 euro lordi l’anno), non siamo certo all’avanguardia della parità di genere. Anche per questo siamo in tante (un centinaio dal Veneto) a Roma oggi. Per denunciare questa situazione inaccettabile e per chiedere che, a partire dal Pnrr, si inverta la tendenza. Non con le parole, ma con i fatti su tutti i temi che ci riguardano più da vicino: la lotta alla precarietà, la ricostruzione dei servizi sanitari e sociali, gli investimenti nella scuola, l’assistenza agli anziani, la questione ambientale. Da tutto questo deve partire il nuovo modello di sviluppo per cui ci battiamo”. 

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