La Cgil del Veneto partecipa alla manifestazione promossa per il 29 novembre a Roma dalla Coalizione Italiana per il Clima per chiedere alla Conferenza Mondiale sul Clima che si riunisce a Parigi un accordo vincolante per la riduzione dei gas serra e della temperatura globale, per un nuovo modello di sviluppo contro i cambiamenti climatici e le devastazioni ambientali.
Il tema è particolarmente sensibile per la nostra regione dove 6 capoluoghi su 7 sono fuori legge per gli sforamenti di PM10, con Vicenza che risulta la città più inquinata in Italia. Le ripercussioni sono molteplici, a partire dalla salute (si stimano in 70.000 ogni anno le morti causate dall’ inquinamento in Italia), per arrivare alla distruzione delle risorse naturali che, oltre a depauperare i nostri territori, sono tra le principali cause dei grandi movimenti migratori nel pianeta.
“Serve un cambiamento radicale – sostiene Paolo Righetti, Segretario regionale della Cgil – per salvaguardare la Terra, per non scaricare sulle future generazioni condizioni dell’ambiente e della qualità della vita insostenibili, per garantire a tutti il diritto all’ acqua, a un’alimentazione sana, alla salute, al lavoro.
Il movimento sindacale globale è impegnato in questa mobilitazione (manifestazioni si terranno in varie città del mondo) perché non può esserci lavoro, dignità nel lavoro ed equità sociale in un pianeta devastato nell’ ambiente e depredato delle sue risorse.
Alla Conferenza sul Clima chiediamo di assumere scelte incisive per una decisa inversione di rotta attraverso la riforestazione, la riduzione delle fonti energetiche di origine fossile, lo sviluppo delle energie rinnovabili, il risparmio e l’efficientamento energetico, la riconversione ecologica e sostenibile.
Le bonifiche dei siti inquinati, la salvaguardia e la manutenzione del territorio, la messa in sicurezza dai rischi sismici e idrogeologici, il consumo di suolo zero, la riduzione e il riciclo dei rifiuti, il recupero del patrimonio edilizio esistente, il rafforzamento del trasporto pubblico e di quello ferroviario, l’agricoltura biologica e la rotazione delle culture sono priorità di intervento e azione concreta per un modello economico, sociale e ambientale realmente sostenibile.
A ciò devono concorrere tutti i livelli istituzionali, ognuno per la propria parte, compresa la Regione Veneto da cui ci aspettiamo scelte chiare e coerenti, impegni certi e finanziamenti adeguati.
Andare in questa direzione non solo è necessario e possibile, ma è anche un’opportunità importante e straordinaria di rilancio economico e occupazionale, di creazione di lavoro dignitoso e di qualità, di ricollocazione professionale dei lavoratori dei settori e delle produzioni più inquinanti.
Dalla Conferenza di Parigi ci aspettiamo un Accordo globale vincolante, con la definizione di obiettivi a breve, medio, lungo termine e di parametri di verifica chiari e comparabili. Insomma, impegni precisi e non generici”.
LA CGIL VENETO ALLA MARCIA PER IL CLIMA
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