Il sistema socio-sanitario pubblico in Italia è da anni sottofinanziato, sia rispetto ai principali Paesi europei, sia per la spesa in rapporto al Pil di cui è prevista un’ulteriore riduzione al 6,2% per il 2025. Questo nonostante bisogno di cura e assistenza continui a crescere, in Italia come in Veneto.
L’inadeguatezza dei finanziamenti, la riduzione delle risorse del PNRR dedicate alla “Missione Salute”, le forti carenze di organico e i gravi ritardi accumulati nella programmazione dei fabbisogni formativi e dei percorsi di specializzazione, unitamente ai lunghi tempi di attesa, stanno spingendo sempre più persone a rivolgersi al sistema privato oppure a rinunciare alle cure e prevenzione.
Anche nel “virtuoso” Veneto la tenuta del sistema pubblico è seriamente a rischio: ad essere sotto attacco sono la qualità e l’accesso universale ai servizi e alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, e, di conseguenza, la coesione sociale stessa.
La CGIL è da sempre in prima fila per contrastare questa deriva e per rivendicare la salvaguardia e il rafforzamento del sistema socio-sanitario pubblico e universale: In programma, insieme alla UIL, due importanti iniziative a livello territoriale e nazionale:
- SCIOPERO GENERALE L’11 APRILE PER LA TUTELA DELLA SALUTE, DELLA SICUREZZA E DELLA QUALITA’ DEL LAVORO: sciopero di 4 ore in tutti i settori privati con presidi in tutte le province
- MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 20 APRILE PER LA TUTELA DELLA SALUTE, IL DIRITTO ALLA CURA, IL POTENZIAMENTO DEL SSN E PER UNA RIFORMA FISCALE EQUA E PROGRESSIVA
La salute non può essere privatizzata, ridotta a merce o compromessa dalle politiche di austerità e sottofinanziamento. E la soluzione non può essere l’Autonomia differenziata, che produrrebbe ulteriori differenze, disomogeneità e diseguaglianze nell’erogazione dei servizi e delle prestazioni, tra Regioni e all’interno del Veneto stesso, penalizzando i territori più fragili
Servono invece incrementi strutturali del Fondo Sanitario Nazionale e del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza, dei diversi Fondi nazionali per l’integrazione socio-sanitaria e la protezione sociale. Il sistema sanitario pubblico ha bisogno anche di un Piano straordinario di assunzioni e di formazione per garantire e rendere esigibile ovunque l’erogazione dei LEA E DEI LEPS e il presidio della Medicina di base, superare le lunghe liste d’attesa, dare piena attuazione alle misure e agli interventi previsti dal PNRR e dal DM 77 per il potenziamento dei presidi ospedalieri, delle strutture di prevenzione e controllo, dell’intera filiera dell’assistenza territoriale, domiciliare e residenziale.