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FINCANTIERI: L’ AZIENDA COMPLICA IL CONFRONTO SULL’INTEGRATIVO E INTANTO OPERA TRASFERIMENTI ED AZIONI DISCIPLINARI.

La Fiom si predispone ad avviare azioni legali oltre ad iniziative di lotta. L’ 8 e il 9 giugno  è ripreso il negoziato con Fincantieri per il rinnovo dell’integrativo di gruppo, ma l’azienda insiste a porre pregiudiziali già dichiarate “irricevibili” dai lavoratori.

“Dopo mesi di approfondimenti su posizioni inaccettabili – afferma Bruno Papignani, coordinatore nazionale cantieristica Fiom Cgil – il gruppo ha presentato un documento che riguarda la politica industriale e la premessa di contesto per un possibile accordo.

Il documento aziendale ampio e articolato – spiega Papignani – di fatto, pur in un ottica di ripresa dal punto di vista produttivo, rilancia gran parte dei concetti pregiudizievoli a un accordo e già giudicati irricevibili nei mesi scorsi dalla Fiom e dai lavoratori. Anche in questo documento, nell’ambito della ripresa, non vengono date garanzie sufficienti per i cantieri di Palermo e Castellammare di Stabia ed è ignorato totalmente il futuro di Isotta Fraschini, Cetena e Orizzonti sistemi tutte controllate del gruppo Fincantieri”.
“Queste lacune e l’insistenza su posizioni che pensavamo superate hanno reso necessaria la presentazione, da parte della Fiom, di una propria proposta, anch’essa articolata e coerente con la piattaforma rivendicativa, come premessa per un accordo. L’azienda pur ribadendo il proprio dissenso su alcuni punti sostanziali della proposta Fiom, si è riservata una valutazione più attenta chiedendo di aggiornare il negoziato rimandandolo ai giorni 1-2 luglio 2015″.

“La Fiom, pur rendendosi disponibile agli incontri, ha sottolineato come l’azienda abbia adottato una nuova strategia di allungamento dei tempi, in un regime di cessazione degli effetti dell’accordo del 2009 che penalizza i lavoratori dal punto di vista economico, con continui e ingiustificati provvedimenti contro delegati e lavoratori nei cantieri a partire da quelli adottati a Marghera, insieme a un utilizzo improprio delle trasferte e dei trasferimenti e la pretesa di operare sul piano organizzativo come se i lavoratori dovessero assolvere a compiti definiti, pur venendo meno gli accordi che li regolavano”.
Inoltre Fincantieri “continua a operare in un regime d’appalto spesso di dubbia legittimità, efficacia e legalità. Questa nuova posizione di Fincantieri, tesa ad annacquare il confronto e allungarne i tempi, comporta da parte dei delegati della Fiom e dei lavoratori tutti, una riflessione e una risposta precisa in termini di iniziativa di mobilitazione, anche con nuove modalità”.
“Per questa ragione – annuncia Papignani -, il giorno 15 giugno a Roma verrà svolta una verifica con la consulta giuridica della Fiom, al fine di predisporre un’azione per comportamento antisindacale contro Fincantieri in relazione ai trasferimenti ritorsivi operati nei confronti di lavoratori e iscritti Fiom. Valutare un azione legale per il continuo diniego dell’agibilità sindacale alla Fiom nella sede di Trieste, l’impugnazione dei provvedimenti disciplinari adottati nel cantiere di Marghera, la illegittima mancata erogazione di 70€ mensili ai lavoratori previsti anche da accordi precedenti il 2009, la possibile e eventuale disdetta di tutti accordi in essere nei singoli cantieri riguardanti l’orario pluri-settimanale e la flessibilità. Inoltre il Coordinamento Nazionale Fiom Fincantieri è convocato a Roma martedì 16 giugno per tirare le somme di questa fase di discussione e avanzare proposte precise di azione e mobilitazione ai lavoratori con apposite assemblee.”

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