CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

Cerca
Close this search box.

Ater: Cgil Cisl Uil del Veneto e Sunia Sicet Uniat regionali scrivono alla Commissione Consiliare

I sindacati chiedono che siano accolte le modifiche in particolare riguardo ai canoni di locazione, ai nuclei familiari più disagiati, alle tutele per anziani e disabili nelle procedure di mobilità, sostengono inoltre l’urgenza di un incremento degli alloggi disponibili.

Questa la nota mandata ai capigruppo ed ai membri della seconda commissione consiliare che domani esaminerà il testo varato dalla Giunta:
“Presto e bene: la seconda commissione e la giunta regionale del veneto assumano e approvino le modifiche al regolamento da noi proposte al tavolo tecnico regionale.
Le iniziative e la mobilitazione di questi mesi stanno portando a un cambiamento sostanziale della normativa regionale. Sono stati riconosciuti gli effetti distorsivi e penalizzanti che avevamo denunciato fin dall’approvazione della Legge ed è stata accolta la nostra sollecitazione a modificare sia la Legge che il Regolamento attuativo.
Bene le modifiche alla legge approvate dal Consiglio regionale con l’innalzamento delle soglie di reddito per il diritto alla permanenza nell’alloggio e le ulteriori tutele per gli anziani over 65 e i nuclei familiari con disabili o persone non autosufficienti. Modifiche necessarie per evitare un forte impatto sociale sulle fasce più deboli della popolazione, ora servono le modifiche al regolamento attuativo che giovedì prossimo saranno discusse nella seconda commissione consiliare.
Auspichiamo che la deliberazione proposta dalla giunta regionale tenga conto delle modifiche che abbiamo avanzato e proposto al tavolo tecnico regionale per ridefinire i canoni di locazione e modificare i criteri per la mobilità e chiediamo ai componenti della seconda commissione di sostenerle e assumerle nel parere che deve essere espresso.

Il canone di locazione deve essere ricalcolato attraverso una revisione dei parametri di valutazione degli immobili, anche tenendo conto dello stato di conservazione e del loro valore reale; vanno introdotte specifiche franchigie sul patrimonio complessivo dei nuclei familiari; deve essere garantita la sostenibilità del canone, superando l’incidenza degli oneri indiretti, tenendo conto del peso delle spese condominiali e prevedendo un tetto massimo e un’adeguata progressività degli eventuali aumenti.
Per i nuclei familiari più disagiati, economicamente non in grado di sostenere i costi complessivi, deve attivarsi la copertura del Fondo di Solidarietà, con criteri e procedure certe.
Nelle procedure di mobilità vanno introdotte tutele certe per garantire che i nuclei familiari con anziani, disabili e persone non autosufficienti non possano essere sradicati dal loro contesto di vita sociale e territoriale.
Ribadiamo infine che l’intervento prioritario e più strutturale rimane quello dell’incremento dell’offerta complessiva di alloggi disponibili per dare gradualmente risposta alle 14.000 richieste ancora inevase e alla crescente e sempre più diversificata domanda di edilizia residenziale pubblica.
La disponibilità di un’abitazione, la possibilità di sostenerne i costi è una condizione che va garantita a tutti ed è uno dei principali fattori di contrasto alla povertà assoluta e relativa.Per questo sollecitiamo la Regione a definire e finanziare adeguatamente un Piano straordinario e pluriennale di investimenti per la manutenzione straordinaria e il recupero delle 4.000 case popolari sfitte e oggi non utilizzabili e per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica da destinarsi a canone sociale”.

Continuando a navigare sul sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.