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ARPAV: QUOTE DI RETRIBUZIONE BLOCCATE. FP RICORRE ALLE VIE LEGALI

La Fp Cgil sta predisponendo una vertenza legale per l’incremento del fondo contrattuale di Arpav ed il recupero di quote di retribuzione dovute ai lavoratori (un migliaio fra ex dipendenti e personale attualmente in forza) dal 1999 ad oggi.
Assemblee sono programmate dal 2 all’8 febbraio in tutte le sedi Arpav per raccogliere i mandati dei lavoratori (devono essere individuali) per dare il via alla causa legale.

La vicenda si trascina da anni ed ha dell’incredibile. Dopo una perizia commissionata dalla stessa Arpav e la constatazione della solvibilità dell’ente nei confronti dei lavoratori (che avanzano qualche migliaio di euro a testa) è arrivato uno stop dalla Regione Veneto (Arpav afferisce alla Sanità) per valutazioni che i lavoratori dichiarano “non condivisibili e inaccettabili”.

“In ARPAV Veneto – spiega Assunta Motta, Segretaria Fp Cgil del Veneto – la vicenda del ricalcolo fondi contrattuali per i lavoratori del comparto si sta ulteriormente complicando e le sembianze che sta assumendo non sono affatto positive, per questo motivo, a tutela e salvaguardia di diritti dei lavoratori, abbiamo deciso d’intraprendere la via vertenziale.
L’inizio della vicenda risale al 2012 quando venne chiesto dalle Organizzazioni Sindacali di verificare se la modalità di costituzione dei Fondi contrattuali del salario accessorio, utili a pagare straordinario, produttività, progressioni economiche, pronta disponibilità ecc, fosse corretta; ritenevamo fosse sottostimata, in quanto ad aumento del personale non corrispondeva idoneo aumento dei fondi.
Il meccanismo di calcolo, previsto dalle norme contrattuali che negli anni sono intervenute –aggiunge Motta – è molto articolato e trattandosi di un Ente (afferente alla sanità veneta) costituito in progress dal 1999 in poi che man mano consolidava e ampliava la propria attività, non era semplice quantificare l’incremento che di volta in volta doveva integrare i fondi precedenti.
Nel 2015 anche l’Ente probabilmente si è reso conto che qualcosa non era corretto e ha commissionato una perizia esterna ad un esperto qualificato del settore.
Il risultato finale della perizia ci ha dato ragione ed è stato ampiamente positivo, evidenziando un credito complessivo importante -qualche migliaio di euro pro capite- per i lavoratori del comparto che nel corso degli anni, dal 1999 a oggi, sono transitati per ARPAV, oltre ovviamente a quelli attualmente in servizio; stimiamo oltre un migliaio complessivamente.
L’esito della perizia è stato tema di valutazione interna all’ente da parte dei Commissari e Direttori Generali che dal 2015 ad oggi hanno diretto ARPAV.

Solo ad agosto us l’attuale amministrazione di ARPAV ha chiesto “l’autorizzazione” alla Regione per poter finalmente incrementare i Fondi, secondo l’esito della perizia e un ulteriore e attento approfondimento interno che nel frattempo era stato effettuato.
Come sindacato abbiamo lavorato duramente per ben due anni al tavolo di contrattazione, con le varie amministrazioni che si sono succedute; ogni volta si ricominciava daccapo.
Abbiamo sottoscritto “ipotesi di accordo” con l’obiettivo di risolvere la vicenda, a favore dei lavoratori, senza dover intraprendere lunghe azioni vertenziali, visto che il credito vantato era nelle disponibilità dell’Ente e quindi senza dover ricorrere a chiedere ulteriori finanziamenti regionali. Con questi presupposti pareva tutto filasse liscio, invece… la risposta della Regione Veneto 27 dicembre scorso è stata una doccia fredda!

L’incremento dei Fondi non viene autorizzato per valutazioni tecniche che noi non condividiamo, e riteniamo inaccettabili.
Questa risposta negativa della Regione – conclude Motta – ci ha fornito l’elemento concreto e formale, che fino ad oggi non c’era, per poter rivendicare quanto pensiamo sia dovuto.
Come da impegni assunti con i lavoratori, abbiamo subito consultato un esperto e contattato un legale per acquisire tutti gli elementi concreti di merito e adire alle vie legali.
Sarà una vertenza nella quale verrà coinvolta la Regione e conseguentemente ARPAV.

Si tratta di un percorso complesso, pertanto abbiamo deciso di indire numerose assemblee per presentarlo e condividerlo con tutti i lavoratori.
In tutte le assemblee convocate sarà presente l’avvocata che presenterà il percorso vertenziale che intendiamo intraprendere sul tema per poter rappresentare gli interessi individuali e rivendicare i diritti di lavoratrici e lavoratori”.

Venerdi 2 Febbraio ore 14.00 – 16.00        PADOVA Sala Treves
per le sedi di PADOVA – TEOLO – ROVIGO

Lunedì 5 Febbraio ore 10.00 – 12.00          TREVISO Sala Riunioni
per la sede di TREVISO

Lunedì 5 Febbraio ore 13.00 – 15.00         VENEZIA Sala Riunioni
per la sede di VENEZIA E MARGHERA

Martedì 6 Febbraio ore 10.00 – 12.00        VICENZA Sala Riunioni
per la sede di VICENZA e Provincia

Martedì 6 Febbraio ore 13.00 – 15.00        VERONA Sala Riunioni
per la sede di VERONA e Provincia

Giovedì 8 Febbraio ore 11.00 -13.00          BELLUNO Sala Riunioni
per le sedi di BELLUNO e ARABBA

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