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Ammortizzatori sociali nei CUP veneti, scelta unilaterale delle aziende

Di propria iniziativa Cento Orizzonti e Do.mi.no, aziende che gestiscono il personale di Cup, segreterie di reparto e centri prelievi nelle Ulss di Venezia, Treviso, Padova, Vicenza e Belluno, hanno fatto richiesta di ammortizzatori sociali per i propri dipendenti, sguarnendo i servizi senza che peraltro vi siano state richieste di riduzione dell’attività da parte delle direzioni sanitarie. Anzi, secondo Cgil Cisl Uil di categoria questo personale a maggior ragione dovrebbe essere impegnato (soprattutto a supporto dei servizi domiciliari, del programma dei tamponi e della riprogrammazione delle visite) a fronte dell’emergenza Coronavirus.

Si tratta di diverse centinaia di persone qualificate e professionalizzate cui le aziende, senza nemmeno una trattativa seria con le organizzazioni sindacali, hanno prospettato l’applicazione del Fis (equivalente alla cassa integrazione per questi settori) che dà diritto ad un assegno massimo di 914 euro (1.099 per retribuzioni sopra i 2.100 euro) e che non verrà nemmeno anticipato ai lavoratori lasciandoli per mesi in pesanti difficoltà economiche. Sulla vicenda sono intervenute le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil di categoria che si sono rivolte al Presidente Zaia ed ai Direttori delle Ulss.

Vedi il comunicato sindacale

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