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Alla Cgil del Veneto e alla Cgil di Venezia risarcimento danni nel processo ai Casalesi

Processo ai Casalesi: “La condanna al risarcimento dei danni alle parti civili, e quindi anche alla Cgil, ha una forte valenza simbolica

Dichiarazione di Silvana Fanelli, segreteria confederale Cgil Veneto, e Francesca Salviato, segreteria confederale Cgil Venezia

Le condanne comminate agli imputati del processo ai Casalesi che operavano sul litorale veneto confermano quanto, come Cgil, sosteniamo da tempo: la presenza della criminalità organizzata nel nostro tessuto produttivo è una realtà che si è consolidata nel tempo e che ha inquinato in profondità il corretto funzionamento delle dinamiche economiche.

La condanna al risarcimento del danno a beneficio delle parti civili, e quindi anche della Cgil (che si è avvalsa del prezioso lavoro dell’avvocato Leonello Azzarini), ha una valenza simbolica molto forte, perché dimostra come le prime vittime dell’illegalità e dei reati commessi dalle associazioni di stampo mafioso siano innanzitutto i soggetti più deboli dei rapporti economici, ossia le lavoratrici e i lavoratori italiani e stranieri, che in queste condizioni non sono neppure liberi di ricorrere al sindacato per vedere difesi i loro diritti. Diritti puntualmente calpestati da chi ricorre sistematicamente alle intimidazioni, alle minacce, alla violenza per impedire che le persone reagiscano allo sfruttamento e al mancato rispetto delle regole scritte a loro tutela.

Questa è solo una tappa della vicenda, perché deve ancora definirsi il processo con il rito ordinario. Stiamo facendo fino in fondo la nostra parte anche in quella sede e, soprattutto, proseguiamo la battaglia sindacale e culturale a difesa della legalità e della dignità del mondo del lavoro fuori dai tribunali. Una battaglia quotidiana che, per essere vinta, deve vedere unite tutte le forze sane della società, a partire dalle forze politiche e dalle Istituzioni che devono isolare chi pensa che con la criminalità organizzata si possa convivere, o addirittura assumere comportamenti conniventi.

La sentenza del rito abbreviato dovrebbe infine sollecitare tutte le associazioni di rappresentanza affinché si allarghi il fronte di contrasto strutturale alla illegalità nel sistema economico e sociale.

Un Veneto libero dal condizionamento criminale è un interesse non solo delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche delle imprese oneste che subiscono una concorrenza insostenibile da parte di chi persegue il profitto violando le più elementari norme della convivenza civile”.

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