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BANCHE: TUTELA PER I LAVORATORI CHE NON CONFLUISCONO IN INTESA

In relazione alla vicenda delle banche Venete è intervenuta la Fisac Cgil regionale per chiedere la “massima tutela” per gli oltre 700 lavoratori che non fanno parte delle aziende confluite in Intesa San Paolo.

“L’operazione di salvataggio delle ex banche venete, iniziata con il decreto del Governo che ha dato il via all’intervento del gruppo Intesa Sanpaolo – afferma una nota della Fisac del Veneto – tutela non solo i lavoratori confluiti nel perimetro Intesa Sanpaolo, evitando i licenziamenti di massa, ma anche il tessuto produttivo della regione perché evita il rientro immediato dagli affidamenti: scenari che si sarebbero verificati in caso di bail in, con gravi ripercussioni a livello territoriale e nazionale.

Il giudizio sull’operazione non può quindi che essere positivo. Resta il fatto – aggiunge il sindacato – che la questione banche venete andava affrontata ben prima, al fine di evitare di portare i due istituti ad un passo dal bail in.
Giunti a questo punto è necessario che il decreto venga convertito in legge.
Ma chiediamo anche la massima tutela per gli oltre 700 lavoratori e lavoratrici che non fanno parte delle aziende confluite nel gruppo Intesa Sanpaolo: non vi potrà essere disparità di tutele tra lavoratori dentro o fuori perimetro.

I dipendenti e le organizzazioni sindacali di queste aziende devono essere informati quanto prima su quali sono i progetti industriali che li riguardano, progetti che dovranno garantire la tutela occupazionale.

La Fisac Cgil non lascerà nessuno da solo”.

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