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Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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Tiziana Basso (Cgil Veneto) sul Bilancio regionale: “Inadeguato ad affrontare il contesto socioeconomico del Veneto.  

La scelta di non applicare l’addizionale Irpef ai redditi più alti taglia risorse al welfare territoriale e alla sanità pubblica”

Nel Veneto “No tax” di Zaia si lasciano da soli i lavoratori e i pensionati che faticano ad arrivare a fine mese, stremati dall’inflazione, si dirottano le persone verso la sanità privata, mentre chi non può permetterselo deve rassegnarsi a liste d’attesa infinite. In un contesto di crescente emergenza sociale ed economica, Zaia e la sua maggioranza decidono per l’ennesima volta di non utilizzare la leva fiscale per recuperare fondi dai redditi più alti. Fondi che dovrebbero essere utilizzati per la sanità pubblica, il trasporto pubblico locale, il diritto alla casa.

“L’immagine che viene trasmessa dalla Giunta – dichiara Tiziana Basso, segretaria generale Cgil Veneto – di una sanità d’eccellenza è vuota retorica che si scontra con la realtà dei fatti. La realtà è che nel 2022 c’è stata una riduzione delle prestazioni del 12,2% rispetto al 2019. I tempi delle liste di attesa si sono allungati al punto che il 6,4% dei nostri concittadini rinuncia a curarsi. La situazione, nell’anno in corso, non è affatto migliorata.

I nostri Caf registrano un incremento delle spese in sanità privata del 4% per i pensionati (1.223 euro all’anno) e del 6% per i lavoratori (1.145 euro l’anno).

Mancano all’appello 1300 medici delle diverse specialità e oltre 5.000 figure del comparto (infermieri, tecnici, ostetriche, fisioterapisti, operatori sociosanitari).

Stesso problema riguarda i Medici di medicina generale, che hanno una media di oltre 1700 pazienti ciascuno, con 784 zone in cui la loro presenza è carente. E non è certo solo la sanità ad essere in enorme sofferenza. Pensiamo alle case di riposo, con le rette che stanno crescendo – come denuncia lo Spi Cgil – di oltre 2.000 euro all’anno. E il fondo per la non autosufficienza è fermo da anni, nonostante il progressivo l’invecchiamento della popolazione e l’inflazione (costi fissi per personale e energia).

Decine di migliaia di cittadini, a causa delle scelte del Governo nazionale, non ricevono più alcun sostegno all’affitto e la Giunta non solo non fa nulla per indurre a cambiare scelte la maggioranza parlamentare, che ha il suo stesso colore politico, ma non stanzia un euro per aiutare famiglie che rischiano di perdere l’abitazione in cui abitano.

Il prossimo anno queste contraddizioni rischiano di esplodere e la manovra di bilancio regionale appena approvata non è assolutamente in grado di scongiurarlo”.

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