Stato di agitazione e blocco degli straordinari, quindi presidio permanente dei lavoratori con volantinaggi e raccolta firme ed un particolare appuntamento per martedì 11 luglio (ore 14.30) davanti alla sede del Comune di Venezia, in concomitanza con la riunione della commissione consiliare.
Questo quanto deciso in assemblea dai lavoratori di Thetis, la società del Consorzio Venezia Nuova specializzata in ingegneria ambientale che ha prospettato 45 licenziamenti su 110 dipendenti, lamentando difficoltà derivanti dal mancato incasso di crediti (8 milioni) dal Consorzio Venezia Nuova per cui opera.
“In modo unanime – riferisce in una nota la Filctem Cgil – questi licenziamenti sono considerati inaccettabili e ingiustificabili.
Ci sono troppe contraddizioni che girano attorno a Thetis che mettono in evidenza una sostanziale incapacità nel difendere un’azienda storica veneziana con elevate professionalità e fondamentale per la salvaguardia della Laguna di Venezia e della gestione del Mose”.
La Filctem contesta le scelte aziendali e pone domande precise:
“Com’è possibile – dice – che non più tardi di un mese fa l’amministratore unico di Thetis al tavolo regionale dichiara la volontà di predisporre un piano industriale con lo stesso perimetro occupazionale per rilanciare le attività di Thetis e soltanto un mese dopo presenta 45 esuberi?
Com’è possibile che un mese fa i crediti di Thetis verso il Consorzio Venezia Nuova a detta dell’amministratore unico di Thetis non causavano nessun problema ed oggi sono fonte di 45 licenziamenti?
Com’è possibile che dopo un anno non si sia trovata una soluzione per i lavoratori distaccati presso i laboratori dell’ex Magistrato alle acque e che l’unica soluzione sia quella di licenziare i 23 tecnici di Thetis?
Come si giustificano 45 licenziamenti con l’affidamento di lavori per centinaia di migliaia di euro a consulenti esterni anziché mantenerli nell’azienda di proprietà che ha già tutte le competenze e le professionalità?
Com’è possibile che i commissari del Consorzio Venezia Nuova non si rendano conto che privando Thetis di circa 8 milioni di euro di lavori già effettuati minano seriamente l’aspetto economico e finanziario dell’azienda bloccando qualsiasi attività economica e gestionale e quindi decretando la definitiva chiusura dell’azienda?
Queste e molte altre domande – osserva la Filctem – oggi non trovano nessuna risposta e fanno chiaramente pensare ad un preciso obiettivo di smantellamento di Thetis a favore di un sistema che ad oggi tutela molti interessi tranne quello della salvaguardia di Venezia”.
Infine, ricordando che tra i 45 licenziamenti ci sono 23 tecnici distaccati al Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto (ex Magistrato alle Acque) che garantiscono il controllo e la salvaguardia della Laguna, la Filctem chiede “come in particolare le istituzioni locali e l’ex Magistrato alle Acque intendano garantire questo servizio fondamentale per la città di Venezia”.