Inaccettabili e preoccupanti gli attacchi del fronte skinheads alle sedi della Caritas e del Partito Democratico. La CGIL VENETO esprime piena solidarietà alla Caritas e al Partito Democratico e totale condanna degli inqualificabili attacchi alle loro sedi da parte del Fronte Skinheads Veneto, per le modalità squadriste e il segno razzista e incivile che li ha caratterizzati.
Non c’è nessuna invasione, nessuna pianificazione di arrivi di orde di immigrati extracomunitari, nessun disegno politico finalizzato all’annientamento dell’ identità italiana, come recitano i deliranti volantini del Fronte Skinheads.
Sotto attacco ci sono tutti coloro, associazioni, organizzazioni, istituzioni, persone che condividono e operano per promuovere i principi di solidarietà e di convivenza , per un sistema di accoglienza che garantisca la salvaguardia della vita e il rispetto dei diritti umani a migliaia di profughi e migranti che fuggono da guerre, dittature, carestie, devastazioni ambientali, per una società che favorisca l’ integrazione e i diritti di cittadinanza, come elementi e valori indispensabili di una società civile e democratica, come baluardo contro i crescenti rischi di discriminazione, di illegalità e sfruttamento.
Si attacca tra l’ altro chi, come la Caritas, opera quotidianamente per aiutare chi è più debole, chi è in condizioni di forte disagio e difficoltà, italiano o straniero che sia; la solidarietà non puo’ discriminare, altrimenti non sarebbe tale.
Costruire nuovi muri, considerare i profughi e i migranti come nemici, alimentare l’ idea della guerra di religione, non solo è inaccettabile sul piano etico, civico e culturale, ma è anche sbagliato e controproducente, produce ulteriore tensione e ingovernabilità dei fenomeni in corso.
Servono invece urgentemente politiche, scelte e azioni degli organismi internazionali, delle amministrazioni statali che intervengano a livello globale sui principali fattori, cause e responsabilità di questa situazione, della dimensione del fenomeno migratorio, ricostruendo progressivamente condizioni di pace, di democrazia, di convivenza etnica e religiosa, di autonomia economica, sostenibilità ambientale, di redistribuzione più equa della ricchezza, a partire dalle aree più critiche ed esposte nel mondo.