Sarà sciopero dei metalmeccanici in tutta la regione martedì 27 febbraio per chiedere più sicurezza sul lavoro, più prevenzione e più formazione. A seguire, il 22 marzo, un attivo regionale dei rappresentanti alla sicurezza e delle Rsu del settore “per sollecitare l’attenzione delle istituzioni locali e degli organi preposti al controllo e alla vigilanza e richiamare alle proprie responsabilità le imprese”.
Lo hanno deciso Fim Fiom Uilm del Veneto dopo l’ennesima tragedia sul lavoro di cui è rimasto vittima Andrea Ponzio alle acciaierie Beltrame di Vicenza. Una morte che segue di 20 giorni quella di Maurizio Cossu all’acciaieria Aso di Vallese (Verona). Due giovani vite stroncate, due famiglie distrutte di fronte al fatto, assolutamente inaccettabile, che di lavoro si può morire, come del resto evidenziano i dati drammatici resi noti dall’Inail che nel 2017 hanno segnalato in Veneto una media di 2 morti ogni 5 giorni lavorativi e 335 infortuni per ogni giornata di lavoro.
Per il sindacato sono dati inaccettabili, lontanissimi dall’obiettivo “infortuni zero” degno di un paese civile e di una cultura del lavoro che metta al centro la persona e la tutela della sua integrità.
I metalmeccanici, che già hanno effettuato una prima iniziativa di sciopero regionale il 5 febbraio sui temi della sicurezza, ritornano dunque in lotta con la proclamazione della nuova astensione dal lavoro per martedì 27 febbraio. La fermata sarà di un’ora, prevalentemente collocata a fine turno, ed in molte aziende sarà accompagnata da assemblee per sostenere la vertenza sulla sicurezza aperta nel Veneto.
Il dito è puntato contro “l’aumento dei ritmi produttivi all’interno delle aziende”, ma anche contro i modelli “che parcellizzano il ciclo produttivo, con le esternalizzazioni, gli appalti e i subappalti”.
In Veneto il 2017 si è chiuso con 74.100 incidenti sul lavoro di cui 91 mortali. Nella rilevazione per fasce d’età, colpisce il costante incremento di incidenti che si verifica tra i giovanissimi (+3,4%) e tra i lavoratori più anziani (+5,2%). E colpisce il fatto che più del 20% degli incidenti (pari a 15.202 eventi nel 2017 in Veneto) abbia avuto come vittime ragazzi sotto i 25 anni, 7 dei quali hanno addirittura perso la vita sul lavoro: una strage di giovani esposti alla precarietà e perciò più soggetti ai rischi che si aggiunge alla più generale catena di eventi drammatici che funestano il lavoro in regione.
Il comunicato di Fim Fiom Uilm del Veneto
Gli incidenti sul lavoro provincia per provincia