Venerdì 7 luglio in Veneto e in tuto il Centro Nord e il 10 luglio nel Sud, le metalmeccaniche e i metalmeccanici scioperano 4 ore per il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti, per la transizione sostenibile, per risolvere le crisi aperte e per sostenere e valorizzare il reddito da lavoro.
Stiamo attraversando una fase economica e sociale delicatissima. Dopo la lunga crisi del 2009, la pandemia, gli effetti della guerra russo-ucraina, l’aumento vertiginoso dell’inflazione, le necessarie transizioni ambientali e digitali, hanno accelerato processi che stanno impattando fortemente sulla tenuta dell’industria metalmeccanica.
“Interi settori sono messi in discussione: l’automotive, la siderurgia, le telecomunicazioni e l’impiantistica, l’industria del raffreddamento e del riscaldamento, l’industria dell’elettrodomestico sono settori che occupano centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori anche in Veneto, che già oggi stanno pagando costi occupazionali importanti e che in assenza di politiche industriali mirate sono a rischio di tenuta” dichiarano i segretari generali di FIM FIOM UILM DEL VENETO, Panarella, Silvestri, Biasin “In una condizione così complicata, le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici, hanno visto i loro salari indebolirsi a fronte del repentino aumento dell’inflazione. Infatti, le imprese, allo scopo di mantenere alti i profitti maturati negli ultimi anni, hanno scaricato sui prezzi l’aumento dei costi di produzione e questo si è tradotto rapidamente in aumento del costo della vita dei lavoratori. Questo sciopero serve a rimettere al centro la condizione del lavoro e dei lavoratori, sempre più influenzata da incertezza e precarietà.”
Con questo sciopero unitario del mondo metalmeccanico indetto dai sindacati confederali di categoria si reclamano:
- l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo;
l’incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione; - la valorizzazione e il sostegno del reddito da Iavoro;
l’impegno comune al confronto e all’uso delle risorse del PNRR per Io sviluppo del settore metalmeccanico; - la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale;
l’incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile; - un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e del sistema universitario;
- la stabilizzazione del Iavoro precario.
Oltre allo sciopero si svolgeranno presidi e volantinaggi in tutte le provincie del Veneto.
LA MOBILITAZIONE IN VENETO
BELLUNO: presidio davanti alla Prefettura dalle 15.00 alle 1700
PADOVA: 8 presidi tra le 10.00 e le 12.00 davanti:
- al Comune di Campodarsego,
- ai cancelli della Pavan Gea a Galliera Veneta,
- alla Dab Pumps a Mestrino,
- alla ZF a Caselle di Selvazzano,
- alla VDZ ad Albignasego (incrocio strada Battaglia/via Marco Polo),
- davanti all’Iperlando a Conselve,
- davanti alla Komatsu a Este,
- sulla Piovese al semaforo per Brugine (incrocio con ss516);
ROVIGO: presidio dalle 10.00 alle 12.00 in zona industriale in via A. Grandi
TREVISO: presidi davanti:
- Electrolux a Susegana dalle 5.00 alle 9.00
- Smartex a Castelfranco Veneto dalle 10.00 alle 12.00
VENEZIA: presidi e volantinaggi alla fine di ogni turno di lavoro in tutte le aziende
VERONA: presidio alle ore 14.00 davanti i cancelli della Siapra (ex Fiamm) di Veronella, di seguito corteo presso la casa comunale di Veronella dove alle 15.00 si svolgerà un’assemblea pubblica, aperta a tutta la cittadinanza
VICENZA: presidio davanti alla Prefettura di Vicenza (Contrà delle Gazzolle) dalle 14.00 alle 16.00