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Presidio del Comitato permanente dei precari Slc Cgil davanti alle Poste di Via Torino a Mestre

Il Comitato permanente dei precari, fuori sede e CTD Poste ha organizzato un presidio con fiaccolata nel piazzale antistante le Poste di Via Torino a Mestre con il supporto di Slc Cgil.

L’iniziativa arriva all’indomani di un grave fatto accaduto proprio nella sede principale di Poste italiane del Comune di Venezia dove una parte dei dipendenti è stata “invitata” dall’azienda ad una riunione per rendere conto della disdetta ad una specifica sigla sindacale, questo in pieno orario di lavoro e senza nessun permesso aziendale.

“Inaudito che un’azienda chieda di rendere conto ai propri dipendenti delle loro scelte sindacali – dichiara Tiziana Basso, Segretaria generale Cgil Veneto – Quello che è successo nella sede di Mestre di Poste italiane rischia di essere un pericoloso precedente: ogni lavoratrice e lavoratore deve poter scegliere liberamente a quale sigla sindacale iscriversi, senza alcuna ingerenza o pressione da parte del datore di lavoro. Si tratta di una libertà fondamentale che non deve essere messa in discussione in alcun modo”.

Durante il presidio, lavoratrici e lavoratori hanno preso la parola per discutere su trasformazioni da part time involontari in full time, stabilizzazione dei precari e assunzioni per potenziamento della rete degli uffici postali, sblocco della mobilità. Una situazione che si riflette in un servizio inadeguato alle esigenze dei residenti che sempre più spesso subiscono lunghe code agli sportelli, ritardi nelle consegne, diminuzione degli uffici presenti nel territorio. L’utenza di Poste italiane merita un servizio adeguato ed efficiente, servizio che può essere realizzato solo se l’azienda investe sui dipendenti, ora per lo più precari. Dal futuro dei lavoratori postali dipende la qualità dei servizi offerti nel territorio.

Nicola Atalmi, Segretario generale Slc Veneto: “Attenzione perché l’intenzione del Governo Meloni di ulteriore privatizzazione della società Poste Italiane rischia di essere un modo per fare cassa oggi ma perdere domani utili e investimenti nei servizi ai cittadini.”

Marco D’Auria, Segreteria Slc Veneto: “Continuare a mantenere le lavoratrici e lavoratori di Poste precari, part time o eterni pendolari si traduce in un peggioramento dei servizi ai cittadini, in particolare modo nei centri minori dove il servizio di recapito e gli uffici postali sono un servizio essenziale”.

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