Partecipatissimi, nonostante la pioggia battente, i presidi in tutti i territori del Veneto cui hanno dato vita le donne della Cgil il 22 maggio, in occasione del quarantesimo anniversario dalla approvazione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza. Una legge che non è ancora pienamente applicata, come più volte denunciato dal sindacato.
In particolare nel Veneto “si riscontrano sempre maggiori difficoltà al pieno riconoscimento del diritto sancito” anche a causa dell’elevato numero di obiettori di coscienza.
Le donne della Cgil del Veneto hanno così rilanciato l’iniziativa in difesa della 194, che era già partita con un confronto con la Regione avviato nel 2017 e che si dovrà sviluppare anche nei confronti delle varie Ulss.
“Questa legge – osserva il Segretario Generale della Cgil veneta, Christian Ferrari – rappresenta un fattore di libertà e di salute per le donne, cui consegna il diritto di decidere sul proprio corpo, ed ha abbattuto piaghe quali l’aborto clandestino che è una pratica devastante per chi la subisce.
Per questo la Cgil del Veneto è impegnata a sostenere la piena esigibilità della 194 ad iniziare dalla garanzia di personale non obiettore presso tutte le strutture ospedaliere e territoriali.”