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POSTE: FINALMENTE ASSUNZIONI E STABILIZZAZIONI IN VENETO

Un pacchetto di 316 tra nuove assunzioni e stabilizzazioni di personale precario per il Veneto è stato concordato tra Poste Italiane e Slc Cgil, Slp Cisl, Uilposte che sono riuscite, dopo anni di tagli e ridimensionamenti a dare “concretezza” a “politiche occupazionali in ingresso per i servizi a contato con la clientela.”

I numeri sono stati fissati al termine di un incontro avvenuto il 30 novembre fra la Direzione Regionale di Poste Italiane del Veneto e le Segreterie Regionali delle Organizzazioni Sindacali. Secondo quanto riferito in una nota di Slc Cgil, Slp Cisl, Uilposte, si prevedono:

  • nuovi ingressi nella sportelleria, per lo più rinvenienti da processi di mobilità professionale: 107 lavoratori (21 a Belluno, 17 a Padova, 2 a Rovigo, 31 a Treviso, 19 a Venezia, 10 a Verona, 7 a Vicenza);
  • nuovi ingressi di portalettere, stabilizzando giovani che hanno svolto in passato periodi di lavoro a Tempo Determinato: 145 in corso di assunzione (5 a Belluno, 29 a Padova, 10 a Rovigo, 30 a Treviso, 23 a Venezia, 29 a Verona 19 a Vicenza;
  • assunzioni sportellisti per sedi disagiate con contrato di apprendistato professionalizzante: 16 (4 a Belluno, 1 a Rovigo, 2 a Treviso, 4 a Verona, 5 a Vicenza);
  • assunzioni di invalidi (ex L. 68): 25 (4 a Belluno, 6 a Padova, 5 a Treviso, 3 a Venezia, 3 a Verona, 4 a Vicenza) in parte già assunti;
  • assunzioni di specialisti consulente finanziario, con contrato di apprendistato professionalizzante: 23 (1 a Belluno, 5 a Padova, 5 a Rovigo, 4 a Venezia, 4 a Verona, 4 a Vicenza).

Insomma, finalmente un segno più che “corona l’impegno, la coerenza, il rigore dell’iniziativa sindacale in regione”, sostengono Slc Cgil, Slp Cisl, Uilposte, le quali spiegano come “all’interno di un processo di riorganizzazione che durerà tre anni Poste Italiane ripensa servizi, attività e struttura degli organici, con una manovra che conferma ciò che il Sindacato ha sempre sostenuto: migliore è l’offerta di servizi, meglio sono difesi i posti di lavoro”.
Un’inversione di tendenza, dunque, dopo gli “annosi processi di riorganizzazione, per i quali in quest’Azienda non c’è stata “zona franca”, accompagnati da massicci esodi che hanno fatto ricadere, per anni, su chi restava, il lavoro di chi andava via”.
Quello ottenuto, secondo il sindacato è un primo risultato. “Vogliamo – dicono – che duri e si sviluppi, per i prossimi mesi e anni, accompagnando le uscite con le entrate e anche, perché no, rinnovando gli organici di Poste Italiane”.

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