CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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Oltre 1000 lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati veneti con la Cgil alla manifestazione per la pace del 5 novembre a Roma

Da tutte le province della nostra regione, in treno e con gli autobus organizzati dalla Cgil, oltre 1000 lavoratrici e lavoratori, pensionate pensionati veneti parteciperanno, sabato 5 novembre, alla manifestazione di piazza san Giovanni a Roma “Europe for Peace”, per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e un negoziato di pace.

E’ solo una parte – dichiara Tiziana Basso, segretaria generale della Cgil Veneto – delle persone che partiranno sabato dai nostri territori. A questa manifestazione, infatti, hanno aderito gli altri sindacati e tantissime associazioni laiche e religiose e la mobilitazione sarà davvero significativa. Del resto, in Veneto, il pacifismo ha una lunga tradizione e un forte radicamento.

La nostra organizzazione si è attivata fin da subito per portare aiuti alla popolazione ucraina, che sta subendo sofferenze indicibili a causa dell’ingiustificabile invasione russa. Ed è innanzitutto per difendere i più deboli (le donne, i bambini, tutti i civili) che chiediamo che la parola, fin qui lasciata alle armi, torni alla politica, alla diplomazia, al dialogo.

Ci stiamo avvicinando ormai agli otto mesi di conflitto, con un numero inaccettabile di vittime che continuano a crescere ogni giorno, insieme alla devastazione infrastrutturale di un Paese che ci metterà anni a realizzare la ricostruzione e a riprendersi dalla crisi economica e sociale che ogni guerra porta con sé.

E più passa il tempo, più il rischio che il conflitto si allarghi ulteriormente, fino ad arrivare all’uso delle armi nucleari, diventa alto. Un rischio che va assolutamente sventato, altrimenti sarebbe in pericolo l’intera umanità.

Noi consideriamo inaccettabile un mondo nuovamente diviso in blocchi, l’un contro altro armati, come lascia presagire la nuova corsa agli armamenti che da più parti viene sollecitata.

Ci siamo sempre battuti per il multipolarismo, per la legalità internazionale, per l’unità dei popoli chiamati a lottare insieme contro il cambiamento climatico e contro la povertà.

La guerra è il contrario di ciò che serve.

Una guerra che è tornata a bussare alle porte dell’Europa e che sta co determinando la crisi economica e sociale anche nei nostri paesi, che subiscono un’inflazione fuori controllo, la crisi energetica, una minaccia sempre più concreta al nostro sistema produttivo.

Senza fermare la guerra, sarà impossibile risolvere questi problemi, perché qualunque misura si rivelerà temporanea e insufficiente. Per tutto questo saremo in piazza san Giovanni in tanti a chiedere al nostro Governo, alle Istituzioni europee, all’Onu di attivarsi per trovare una soluzione di pace prima che sia troppo tardi”.

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