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Nuova ordinanza Zaia: operazione propagandistica che fa danni

Ordinanza del Presidente Zaia: una scelta propagandistica nel corso di una emergenza sanitaria tutt’altro che superata. Speriamo di non doverne misurare gli effetti tra 15 giorni.

Dichiarazione di Christian Ferrari, segretario generale Cgil Veneto:

Oggi, in Veneto, si sono registrati 348 positivi al Coronavirus in più rispetto a ieri e 18 nuovi decessi. Siamo ben lontani dal poter allentare la guardia.
Se si considera la festività del Primo Maggio, mancano solo 4 giorni lavorativi all’allentamento del lockdown in tutto il Paese già annunciato dal Governo per il prossimo lunedì 4 maggio. 
In questa situazione risulta evidente l’insensatezza dell’ordinanza appena firmata dal Presidente della Regione. Un ordinanza che cambia di poco la sostanza delle restrizioni vigenti, ma lancia un messaggio molto pericoloso ai cittadini alla vigilia di due importanti giornate di festa. 
Il messaggio è chiarissimo: liberi tutti!

Nel provvedimento si allentano restrizioni che la stessa Regione aveva deciso rispetto all’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (come nel caso di librerie e negozi di abbigliamento per bambini), e si tenta di forzare i limiti di legge su alcuni settori – come i lavori pubblici e gli interventi sul patrimonio edilizio esistente – al punto da mettere in conto possibili ricorsi.
Una scelta di slealtà istituzionale che rappresenta il contrario di ciò che serve in una fase delicatissima come quella che stiamo tutti vivendo.
Oltretutto, l’entrata in vigore è stata prevista per le 15:00 – un paio d’ore dopo l’annuncio – ottenendo così due effetti: creare ulteriore confusione e mettere in grande difficoltà Prefetture, Enti locali e Forze dell’Ordine.
Tutto questo al solo scopo di ottenere visibilità mediatica, senza peraltro incidere in alcun modo sulla crisi economica e sociale in corso.

Un’operazione propagandistica che può solo fare danni, mentre medici e infermieri sono ancora alle prese con migliaia di malati da curare nelle strutture sanitarie o nelle abitazioni private, per non parlare delle decine di persone tuttora in terapia intensiva.
Speriamo di non dover misurare, tra 15 giorni, gli effetti di decisioni illogiche e inutili“.

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