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Lavoro agile: le Parti sociali dell’artigianato veneto siglano il nuovo accordo.

Con la scadenza il 31 marzo della norma di legge relativa al lavoro agile introdotta nel periodo di emergenza Covid, dal 1° aprile la disciplina è nuovamente affidata alla contrattazione collettiva.

Le parti sociali dell’artigianato veneto il 4 aprile scorso hanno sottoscritto un accordo interconfederale che definisce la cornice normativa all’interno della quale dovranno inscriversi gli accordi individuali che consentiranno alle lavoratrici e ai lavoratori dell’artigianato di poter svolgere in modalità agile le proprie mansioni.

Il nuovo accordo conferma il protagonismo della contrattazione territoriale e della bilateralità veneta nei processi di rinnovamento organizzativo che interessano un numero sempre maggiore di piccole imprese venete. “Gli anni della pandemia ci hanno dimostrato che un salto culturale da parte delle imprese, anche quelle più piccole, delle lavoratrici e dei lavoratori è possibile. Abbiamo capito che si può lavorare anche al di fuori dei paradigmi standardizzati del tempo e del luogo di lavoro attivando nuovi sistemi di relazione basati sulla fiducia e sul raggiungimento degli obiettivi, senza perdere competitività. L’artigianato rilancia e punta su una nuova idea di lavoro che sappia essere innovativo, inclusivo e sostenibile. Per noi il lavoro agile è anche uno strumento in più per attrarre nuovi lavoratori, nuove risorse, nuove competenze e per permettere alle nostre imprese di crescere e rimanere competitive” commentano Roberto Boschetto di Confartigianato Imprese Veneto, Moreno Dal Col di CNA Veneto e Franco Storer di Casartigiani del Veneto.

Già nel 2019 la materia era stata oggetto di accordo tra le parti, prime in Italia, a normare in un accordo collettivo una tematica che di lì a poco sarebbe divenuta la normalità a causa della pandemia da Covid 19.

Il nuovo accordo, che aggiorna quanto previsto in passato, introduce anche importanti novità in linea con le mutate esigenze di imprese, lavoratrici e lavoratori. In particolare, l’accordo interviene su tematiche quali l’orario di lavoro, i luoghi, le dotazioni tecnologiche, anche recependo gli indirizzi sanciti nel protocollo siglato a livello nazionale dalle parti sociali e il ministero del lavoro.

Per i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil del Veneto Tiziana Basso, Gianfranco Refosco e Roberto Toigo, il valore del nuovo accordo regionale sul lavoro agile nell’artigianato è quello di definire, attraverso la contrattazione collettiva, il perimetro e i criteri che vanno poi applicati ad ogni accordo specifico nelle singole aziende: “Pensiamo ai limiti e alla durata delle fasce orarie della prestazione lavorativa, al diritto alla disconnessione, alla parità di trattamento economico e normativo rispetto a chi è presente in azienda, alla tutela della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori, così come al monitoraggio rispetto alla diffusione di questa importante opportunità, anche per gli effetti di conciliazione di vita e lavoro.”

La bilateralità artigiana, anche nel nuovo accordo, svolge un ruolo di catalizzatore per favorire un ulteriore sviluppo del lavoro agile sostenendo le imprese e i lavoratori nell’attivazione di processi di rinnovamento organizzativo che possano interpretare le nuove sfide della competitività e della sostenibilità. Verranno sostenute con specifici sussidi dell’ente bilaterale EBAV le attività progettuali per l’implementazione del lavoro agile e le spese per la formazione collettiva di lavoratrici e lavoratori e per l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi.    

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