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La Cgil sui dubbi del Cts regionale a proposito dei test rapidi

“I dubbi del Cts regionale sull’utilizzo dei test rapidi per il personale sociosanitario non devono cadere nel vuoto. Si torni allo screening con i tamponi molecolari almeno per questa categoria di lavoratori che svolgono un ruolo delicatissimo”

Dichiarazione di Christian Ferrari, segretario generale della Cgil del Veneto

Le informazioni fornite dal presidente della Regione Veneto, nell’ambito della consueta conferenza stampa, in merito ai dubbi espressi dal Comitato tecnico scientifico regionale sui test rapidi sono di grande rilevanza.
Secondo le parole di Luca Zaia, diversi membri del comitato hanno manifestato perplessità sull’utilizzo di questi strumenti di screening sul personale sociosanitario, considerando più attendibili i tamponi molecolari.
Sono lavoratrici e lavoratori che svolgono un ruolo delicatissimo, sia per i grandi rischi che corrono in questa fase di sovraccarico delle strutture, sia per gli stessi pazienti.
Se si ammalano medici, infermieri e o.s.s. la capacità di cura del nostro sistema crolla.
È da tempo la posizione dei sindacati, ribadita appena qualche giorno fa all’assessore Lanzarin, cui abbiamo richiesto anche una corsia veloce per l’analisi dei tamponi molecolari fatta agli operatori.
Non si tratta di demonizzare i nuovi strumenti diagnostici, ma di prendere atto di quanto sostenuto nei documenti ufficiali del Ministero della salute e dell’Istituto superiore di sanità in cui è scritto, nero su bianco: “…Purtroppo fino ad oggi non ci sono sufficienti studi pubblicati che, a fronte di contesti specifici e di un’ampia casistica, forniscano indicazioni sulla sensibilità e specificità di questi test rapidi”.
Anzi, la stessa comunità scientifica li ritiene utili per i monitoraggi di massa, vista l’impossibilità di tracciare tutti con il metodo più sicuro. Ma le regole di prudenza e di prevenzione suggeriscono, in particolare negli ambiti più delicati – e quello sociosanitario senza dubbio lo è – di garantire la massima sicurezza.
Infine, sarebbe utile che una valutazione così strettamente tecnico – scientifico venisse portato avanti dai soli professionisti, evitando improvvisazioni e approssimazioni cui troppo spesso assistiamo nel dibattito politico”.

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