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ENERGIA E PETROLIO: VARATA LA PIATTAFORMA

petrolioL’Assemblea nazionale delle strutture e dei delegati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil ha approvato la piattaforma per il rinnovo del contratto del settore energia e petrolio (oltre 37.000 i lavoratori interessati, dipendenti da 34 imprese) che contiene una richiesta di aumento salariale di 134 euro per il triennio. Obiettivo prioritario è che l’attuale perimetro dei contratti energia/petrolio e gas-acqua sia consolidato e inscindibile. Sui diritti di partecipazione si chiede di favorire processi di democrazia economica con l’ istituzione nei protocolli di relazione nei gruppi industriali di un Consiglio di partecipazione di indirizzo e controllo, costituito pariteticamente dall’impresa e dai rappresentanti dei lavoratori.

Sul tema dei diritti, occorre confermare il sistema vigente di tutele previste dal contratto in materia di progressività e proporzionalità delle sanzioni disciplinari.L’utilizzo di strumenti di possibile controllo a distanza dei lavoratori (computer, telefoni, tablet), necessari per la prestazione lavorativa, deve essere oggetto preventivo di confronto con le Rsu e norma nei codici disciplinari del contratto. Oggetto di confronto con le Rsu anche il possibile ricorso al possibile demansionamento di singoli lavoratori, sia pur giustificato da oggettive motivazioni riorganizzative dell’impresa. Relativamente poi alle procedure di licenziamento collettivo, vanno garantiti a tutti i nuovi assunti le disposizioni previste agli art. 4, 5 e 24 della legge 223/1991, oltre alla richiesta di due giorni in più di permesso retribuito nel congedo per paternità e permessi ulteriori in caso di ricovero del neonato e per patologie oncologiche.

In primo piano anche la conferma di azioni congiunte su salute, ambiente, sicurezza. Sugli appalti i sindacati chiedono con forza di non “terziarizzare” più quelle attività che devono garantire la sicurezza e chiedono che a livello aziendale siano definiti appositi accordi che precisino le attività esclusive, quelle distintive e le attività appaltabili per le quali va escluso il “massimo ribasso”. Infine sul welfare contrattuale, oltre a richiedere un aumento del contributo a carico dell’azienda per il Fondo integrativo pensionistico e sanitario, i sindacati avanzano l’idea di unificare i Fondi pensionistici (attualmente tre, “Fondenergia”, “Fopen”, “Pegaso”) e implementare il contributo, sempre a carico dell’azienda, di quello sanitario (“Fasie”).

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