CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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Documento Upi Veneto sul Pnrr: l’adesione del sindacato

Dichiarazione di Silvana Fanelli e Paolo Righetti, della segreteria Cgil Veneto

Abbiamo sottoscritto con convinzione il Documento sul Pnrr proposto dall’Upi Veneto e condiviso con gli altri livelli istituzionali e con le parti sociali.

Condividiamo fino in fondo l’allarme lanciato: l’aumento dei costi energetici e dei prezzi delle materie prime, insieme alle difficoltà di approvvigionamento, potrebbe bloccare la realizzazione delle opere e degli interventi previsti, con conseguenti ricadute negative sul piano occupazionale.

Il rischio è duplice, che quanto è già in cantiere si fermi perché gli Enti locali, senza copertura legislativa e finanziaria da parte del Governo, non possono approvare le varianti sui costi richieste dalle imprese (questo vale soprattutto per l’edilizia scolastica, la prima a partire e quindi sulla base dei prezzi di un anno fa), e che i prossimi bandi – se non adeguati – vadano deserti.

C’è un pericolo ancora più grave: lo snaturamento dello spirito del Pnrr, che invece noi riteniamo vada confermato, non rinunciando a nessuna delle sue missioni, in particolare quelle cha riguardano la conversione ecologica del nostro sistema produttivo, la transizione digitale, la ricostruzione di un welfare all’altezza dei tempi difficili che stiamo vivendo.

Come sindacati, abbiamo insistito soprattutto su due punti, ovviamente nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori: l’applicazione dei contratti nazionali di categoria, e – nella catena degli appalti e dei sub appalti – le garanzie sulla salute e sulla sicurezza e il rispetto della legalità.

È bene che il confronto che si è sviluppato su questo protocollo non rimanga un episodio isolato, ma diventi una costante per tutta la durata del Piano nazionale di ripresa e resilienza e della sua applicazione nella nostra regione.

Occorre il massimo di collaborazione tra le Istituzioni e con le forze sociali, per valorizzare tutte le potenzialità che le risorse europee possono produrre sul nostro territorio, evitando di perdere un’opportunità per molti versi irripetibile”.

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