Niente smart working (se non per una sola giornata e dopo grandi insistenze) alla direzione regionale dei musei (ex polo museale) nonostante le raccomandazioni e le campagne del Ministro Franceschini per adottare tutte le misure di sicurezza contro il contagio da coronavirus. La tensione e la preoccupazione dei 180 lavoratori (per lo più pendolari) è alta, tanto da indurre Cgil Cisl Uil di categoria a scrivere al ministro ed al prefetto “Unica tra tutte le direzioni del Veneto quella regionale dei musei oppone resistenza a far lavorare da casa persone che possono benissimo svolgere le proprie funzioni con la modalità del lavoro agile, obbligandoli a muoversi per lo più con mezzi pubblici: cosa che in base alle disposizioni del governo bisognerebbe evitare”, osserva Assunta Motta della Fp Cgil Veneto.
Oltre agli uffici della direzione in piazza San Marco, la maggior parte dei musei del “polo” si trova a Venezia (Ca’ d’Oro, museo di arte orientale, museo archeologico, palazzo Grimani), gli altri sono ad Altino, Portogruaro, Este, Treviso, Adria, ecc. Ovunque, nonostante la chiusura al pubblico, i lavoratori sono all’opera per garantire la funzionalità degli uffici e delle strutture. “Potrebbero benissimo operare da casa come stanno facendo tutti gli altri del settore – dice Motta- con più sicurezza per se stessi, per le proprie famiglie e anche per la comunità. Invece la direzione oppone resistenza. Speriamo che la sollecitazione che abbiamo fatto al Ministro ed al Prefetto consenta di cambiare la situazione”.
Coronavirus: niente lavoro agile al polo museale
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