Bando “FUS ONLINE” per i lavoratori della cultura: tantissimi gli esclusi
L’analisi di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil e i possibili ricorsi
A seguito del decreto direttoriale del Ministero della Cultura datato 25 gennaio, che ha escluso tantissime lavoratrici e lavoratori ai quali, con il precedente decreto, si era comunicato il diritto a ricevere un bonus anche sostanzioso come ristoro per il periodo Covid (DM 236/2022), nei giorni scorsi Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno analizzato attentamente tutta la documentazione per dare indicazioni chiare sulla possibilità e sull’opportunità di presentare ricorso per coloro cui non è stato riconosciuto un diritto fondamentale.
“I vari decreti – precisano i sindacalisti – hanno chiarito che:
- il bonus spetta sicuramente a lavoratrici e lavoratori che lavorano nel settore spettacolo dal vivo con contratti a tempo determinato (es. attori, tecnici, ecc.);
- spetta anche a lavoratrici e lavoratori che hanno lavorato a eventi legati al settore spettacolo dal vivo (es. lavorazioni legate a sfilate di moda). In questo caso consigliamo agli esclusi di questo gruppo di fare ricorso;
- alle lavoratrici e ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato non spetterebbe il bonus secondo quanto previsto dai vari decreti. A questo gruppo, però, appartengono anche gli “intermittenti a tempo indeterminato”, che a nostro parere subiscono una palese discriminazione rispetto agli “intermittenti a tempo determinato”, cui invece il bonus spetta. Tecnicamente il ricorso degli intermittenti a tempo indeterminato verrebbe respinto, perché la tipologia contrattuale non rientra tra i requisiti. A questi lavoratori consigliamo comunque di ricorrere specificando, nel ricorso, la tipologia contrattuale”.
“Ovviamente – concludono – tralasciamo ogni commento sul comportamento del Ministero e dell’INPS, i quali avrebbero dovuto fare tutte le verifiche prima di comunicare ufficialmente nominativi e cifre spettanti. Sarà sicuramente nostro compito evidenziare e denunciare nelle sedi istituzionali la superficialità e la sufficienza dimostrate nella gestione del Bonus che, per la stragrande maggioranza di lavoratrici e lavoratori, rappresenta una vitale boccata d’ossigeno”.