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Tiziana Basso, segretaria generale Cgil Veneto: “Grave errore bocciare il salario minimo, così si preclude a 300.000 lavoratrici e lavoratori veneti il miglioramento delle condizioni economiche e di vita”

La Segretaria generale della Cgil Veneto, Tiziana Basso, interviene sulla decisione della maggioranza parlamentare di bocciare la proposta dell’opposizione sul salario minimo e di sostituirla con una delega al Governo per intervenire sul sistema della contrattazione collettiva.  

“L’approvazione del salario minimo è urgente e non rinviabile, soprattutto per gli effetti nefasti che l’inflazione sta determinando sui bilanci delle famiglie – dichiara Tiziana Basso – Se guardiamo ai dati forniti dall’Inps, in Veneto abbiamo circa 300.000 lavoratrici e lavoratori che hanno un contratto a tempo pieno sotto i 9 euro lordi l’ora”. 

“Non garantire un salario minimo significa precludere a queste persone il miglioramento delle condizioni economiche e di vita, che sono ai limiti della sussistenza – continua la segretaria generale della Cgil Veneto – E alla lunga, danneggia anche le imprese del nostro tessuto produttivo, che stanno già pagando la contrazione della domanda interna. Siamo ben consapevoli che questo provvedimento, per quanto necessario, non è sufficiente. Le nostre richieste, infatti, non riguardano solo il Governo ma anche le parti datoriali, in quanto il modo migliore per valorizzare il lavoro è l’estensione dei contratti collettivi anche a chi non ne usufruisce, unitariamente al rinnovo di quelli scaduti, con almeno il recupero del potere d’acquisto perso negli ultimi due anni. Contrapporre il salario minimo alla contrattazione collettiva, come sta facendo il Governo, è però del tutto strumentale, perché le proposte depositate in Parlamento non diminuiscono, bensì rafforzano il ruolo dei sindacati e della contrattazione”. 

“Non ci possiamo permettere di lasciare ancora le cose come stanno, anche se questa pare a tutti gli effetti l’intenzione dell’Esecutivo, che sta facendo poco o nulla di fronte alla drammatica situazione di milioni di persone. Persone che stanno diventando sempre più povere pur lavorando.” conclude Tiziana Basso.  

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