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TESSILI VERSO LO SCIOPERO

i-diritti-non-sono-mai-fuori-modaIl 13 gennaio sarà sciopero del settore tessile-abbigliamento. Lo hanno proclamato Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil a sostegno della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale.
La fermata dal lavoro interessa oltre 500.000 lavoratori, impiegati in più di 53.000 imprese, e sarà sottolineata da una manifestazione nazionale a Firenze organizzata in occasione di “Pitti Uomo”.

Il contratto nazionale è scaduto il 31 marzo 2016 ma la trattativa non si sblocca. “Il modello proposto da Smi-Confindustria non è il nostro modello” dicono i segretari generali Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani, che aggiungono “la nostra storia contrattuale è una storia importante e ha una tradizione che va rispettata e non tradita”.

Con lo sciopero si punta a “battere le resistenze di Smi-Sistema Moda Italia” che si è assunta la responsabilità “di tenere fermo il negoziato”, e quelle dell’associazione degli imprenditori calzaturieri “che ci hanno proposto l’ennesima pausa di riflessione”.
In ballo c’è il futuro del contratto collettivo nazionale di lavoro e dei minimi salariali, “che non possono diventare marginali” dice Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil. Miceli si dice “convinto del fatto che i tessili debbano costruire un proprio modello di relazioni industriali e un proprio modello contrattuale e che non possono importare da nessuno le scelte fondamentali del contratto, né tantomeno prendere in prestito opinioni da altri”.

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