Dopo lo shock della pandemia, nella turbolenza internazionale scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, l’instabilità economica e la repentina crescita dell’inflazione condannano sempre più persone alla povertà anche nella nostra Regione e il sistema di welfare territoriale (pubblico e privato) viene messo fortemente in discussione.
Case di riposo, asili nido, scuole materne, scuole di formazione professionale, centri residenziali e diurni, edilizia residenziale pubblica, sono tutte realtà indispensabili per garantire alle famiglie venete un welfare di qualità. Tutte queste strutture, sotto pressione per lo stratosferico aumento dei costi dell’energia e di altre spese fisse, con il problema di personale carente e senza risorse per valorizzarlo in maniera dignitosa, rischiano di non reggere, di dover aumentare le rette peggiorando ulteriormente i bilanci delle famiglie venete, o di ridurre i servizi e le prestazioni.
ALLA REGIONE VENETO CHIEDIAMO PERTANTO UN INTERVENTO URGENTE A SALVAGUARDIA DELLA TENUTA DEL SISTEMA SOCIALE, GIÀ CON LA LEGGE DI BILANCIO 2023 ATTUALMENTE IN DISCUSSIONE.
SERVE UNO STANZIAMENTO DI RISORSE AGGIUNTIVE IN AMBITO SOCIALE PER:
– coprire e neutralizzare l’aumento delle rette di residenze per anziani, asili nido, strutture assistenziali per la disabilità e le diverse fragilità
– incentivare assunzione, stabilizzazione e valorizzazione del personale (in particolare infermieristico e OSS) nelle RSA, nelle Ipab, nei Centri Diurni e nell’Assistenza Domiciliare
– sostenere le famiglie che si fanno carico della cura dei familiari disabili e/o non autosufficienti
– prevedere aiuti straordinari per le famiglie in difficoltà, incrementando il Fondo per gli Affitti e sostenendo le spese di riscaldamento ed elettricità.
VOGLIAMO INOLTRE UN IMPEGNO CERTO PER LA RIFORMA DELLE IPAB
Ormai il Veneto è l’unica Regione in Italia a non aver provveduto alla riforma. Vogliamo le Ipab pubbliche e integrate nei sistemi socio sanitari territoriali.