Dichiarazione di Tiziana Basso, segretaria generale Cgil Veneto

“Denunciamo da tempo gli effetti nefasti che l’inflazione sta causando ai redditi da lavoro dipendente e alle fasce popolari. A chi continua a opporsi a qualunque adeguamento degli stipendi, paventando il pericolo della rincorsa prezzi/salari, dovrebbe essere ormai chiaro che l’inflazione in corso è determinata da profitti e speculazione. I dati che stanno emergendo in questi giorni lo confermano nella maniera più evidente. Se si continua a non intervenire, si favorisce l’impoverimento di milioni di persone, che fanno sempre più fatica a potersi permettere i beni di prima necessità, a partire da quelli alimentari. Il Governo Meloni non solo non ha fatto nulla che ponesse rimedio a questa situazione nella sua prima Legge di Bilancio, ma si appresta a varare una riforma fiscale che privilegia i redditi medio alti. Non è solo l’Esecutivo a dover cambiare passo, ma anche le parti datoriali, visto che le imprese stanno macinando utili da record senza adeguare i salari di lavoratrici e lavoratori. C’è un ultimo elemento da considerare: l’inflazione riduce anche le risorse per lo stato sociale, a partire dalla sanità, i cui finanziamenti diminuiscono della stessa percentuale del carovita. A questo proposito avevamo chiesto alla Regione Veneto di applicare l’addizionale Irpef ai redditi più alti per recuperare risorse in favore del welfare territoriale, ma anche in questo caso siamo rimasti inascoltati. Sarà, quello del recupero dell’inflazione per redditi da lavoro e da pensione, uno dei temi centrali della mobilitazione che abbiamo deciso di mettere in campo insieme a Cisl e Uil a partire dalle prossime settimane. Non ci fermeremo finché non avremo risposte”.