Pienamente riusciti i presidi degli agenti di polizia davanti alle Questure per protestare contro il riordino dei ruoli e delle carriere contenuto nello schema di decreto varato dal governo. Un provvedimento che il Silp Cgil giudica “irricevibile” e per il quale ha varato lo slogan #riordinosimanoncosì, rilanciato dai social media.
Soddisfazione per l’alto numero di adesioni anche nel Veneto è espressa dal Silp il quale ricorda che “la protesta non è stata per avere più risorse, ma per spendere meglio quelle che abbiamo a disposizione. Soprattutto per realizzare una riforma dei ruoli e delle qualifiche che ci renda più efficienti, permettendoci di dare maggiore sicurezza ai cittadini”.
Dopo una lunga battaglia sindacale, infatti, il comparto sicurezza e difesa è riuscito a ottenere 760 milioni di euro per il 2017 e 875 milioni dal 2018. “Una somma considerevole, mai avuta a disposizione in passato, che doveva essere il miglior biglietto da visita per un riordino interno delle carriere atteso da 20 anni”. Ma così non è stato e il provvedimento emanato dal Consiglio dei ministri lo conferma. Ora ci sono tre mesi di tempo per apportare migliorie durante i diversi passaggi parlamentari e già per lunedì 6 marzo è prevista un’audizione informale presso le Commissioni competenti della Camera. “Ma la mobilitazione – avverte il Silp – proseguirà, almeno fino a quando riusciremo ad apportare le giuste modifiche a un testo finora irricevibile”.