CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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Non è regionalizzando la scuola che si risolve il problema

Dichiarazione di Tiziana Basso Segretaria generale Cgil Veneto e Marta Viotto Segretaria generale Flc Cgil Veneto

“La ricetta proposta dal presidente Zaia per ovviare al consueto caos con cui inizia anche quest’anno scolastico è sbagliata. E lo è ancor di più l’esempio che il Presidente ha portato a conforto della sua posizione, ossia quello della sanità. Basta ricordare le lunghissime liste di attesa per gli esami clinici, le carenze di personale e i carichi di lavoro negli ospedali e tra i medici di medicina generale, le spese che i cittadini veneti devono sostenere per rivolgersi ai privati, per rendersi conto di tutto ciò che non funziona nel modo in cui il Veneto tutela la salute dei suoi cittadini e che regionalizzare anche la scuola non sarebbe la soluzione. Il problema è sempre lo stesso, sia nella sanità che nell’istruzione: i tagli e il definanziamento che colpiscono il welfare pubblico, cui nemmeno il Governo in carica, di cui la Lega fa parte a pieno titolo, ha posto rimedio, anzi. Se non si torna ad investire, se non si paga in maniera adeguata il lavoro privato e quello pubblico, se non si pone fine alla piaga della precarietà, che colpisce anche la scuola (solo nella nostra Regione ci sono 23.000 insegnati precari, che provengono soprattutto dal Sud e che con grandi sacrifici logistici ed economici fanno funzionare i nostri istituti), se non si aumentano i dirigenti scolastici (sono 107 le reggenze in Veneto), i prossimi anni scolastici cominceranno allo stesso modo: cattedre scoperte, personale oberato da impegni impossibili da rispettare, studenti senza insegnanti e famiglie insoddisfatte”.

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