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METALMECCANICI: IN VENETO SCIOPERA L’OTTANTA PER CENTO

metalmeccanici_20aprile_bannerPiena soddisfazione delle tre Segreterie regionali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil per la riuscita dello sciopero dei metalmeccanici che nel Veneto ha registrato un’adesione superiore all’80%.
Questo successo, a detta dei Segretari veneti della categoria, Massimiliano Nobis (Fim), Luca Trevisan (Fiom), Carlo Biasin (Uilm), è segno inequivocabile che “i lavoratori hanno raccolto l’appello alla mobilitazione e condiviso le proposte del sindacato” a sostegno della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.

“Fin dalle prime ore del mattino – raccontano i responsabili sindacali – operai, tecnici, impiegati, delegati RSU, hanno presidiato gli ingressi di tantissimi stabilimenti in tutte le provincie della regione per protestare contro l’intransigenza della Federmeccanica che di fatto ha finora impedito la positiva conclusione della trattativa per il rinnovo del contratto.

metalmeccanici_20aprileManifestazioni e presidi proprio sotto le sedi di Confindustria si sono tenute nelle città di Vicenza, Padova, Verona e Rovigo.
Davvero molto partecipato (duemila lavoratori) il corteo che ha sfilato per le vie di Vicenza, così come è stato a Padova dove otre mille lavoratori hanno presidiato la sede degli industriali.
Inoltre centinaia e centinaia di lavoratori hanno manifestato a Verona e Rovigo mentre altissima è stata la partecipazione allo sciopero e ai presidi davanti alle fabbriche di Venezia, Treviso e di Belluno.

Con questa prima iniziativa di sciopero – concludono i Segretari Nobis, Trevisan e Biasin – anche nel Veneto si è voluto rigettare al mittente le provocatorie proposte di Federmeccanica che vorrebbe limitare solo al 5% dei lavoratori della categoria gli aumenti salariali, mettere in discussione una parte dei permessi retribuiti, cancellare gli scatti di anzianità e avere sempre più mano libera sugli orari di lavoro.
Occorre far ripartire la trattativa, consolidando le proposte positive su welfare e formazione, ma facendo significativi passi in avanti su salario, orario e sui diritti dei lavoratori”.

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