CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

Cerca
Close this search box.

LA REGIONE INVADE L’AUTONOMIA DELLE SCUOLE. È BUFERA

Tutto parte dalla delibera di Giunta relativa al calendario scolastico 2016-2017 che vede la Regione varare nel Veneto tre “giornate dello sport” (2,3,4 marzo). Ma c’è un seguito e in questi giorni è arrivata una missiva (che l’Ufficio Scolastico Regionale ha ricevuto “per conoscenza”) con cui gli organi regionali per l’istruzione impartiscono istruzioni dettagliate.

Durante le “giornate dello sport”, dice la Regione, le scuole “dovranno incentrare l’insegnamento sull’attività sportiva, inserendolo, ad esempio, nelle lezioni di letteratura o di storia o legandolo a materie come fisica, biologia, scienze, arte ecc”. Inoltre si informa che “le modalità di attuazione e organizzazione delle giornate dello sport… saranno definite con successivo provvedimento della Giunta” e che l’iniziativa “rappresenta un’occasione per sperimentare nuove pratiche educative legate allo sport…”. Infine si concede (!) che “ogni scuola potrà scegliere le tematiche da sviluppare gestendo l’orario delle lezioni in maniera flessibile, garantendo però nei confronti di ogni alunno almeno un’attività sportiva pratica”.

“Sorprende molto – osservano i Segretari regionali dei sindacati scuola Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda – che un Ente regionale scriva “per conoscenza” all’Ufficio Scolastico Regionale. Sorprende molto che un Ente regionale, che è sicuramente geloso della sua autonomia, non appaia però per nulla rispettoso di un’altra autonomia, quella scolastica. La quale, essendo riconosciuta di rango costituzionale (Art.117 Cost.), come quella locale delle Regioni del resto, non soggiace ad altra autorità che alla propria. Naturalmente, autonomia assoluta delle scuole, in quanto Autonomie della Repubblica, solo in materia di didattica, di organizzazione e di sperimentazione.
Ciò implica che qualsiasi Organo della Repubblica, dallo Stato alle Regioni ai Comuni, e quindi dal MIUR alle Direzioni regionali, agli Ambiti territoriali, nulla può “ordinare” alle Scuole. E allora, quel dire che le scuole “dovranno”, in quei precisi giorni di marzo, “incentrare l’insegnamento…, garantire che “ogni alunnosvolga “almeno un’attività sportiva pratica…” richiama, bene che vada, l’ottocentesco volere unificante di impartire lezioni precise in ore precise del giorno e dell’ora X, ma nella peggiore delle interpretazioni richiama la dimensione dello stato etico”.

“Allora – chiedono i Segretari regionali dei sindacati scuola Salvatore Mazza, Concettina Cupani, Giuseppe Morgante, Elisabetta Capotosto, Livio D’Agostino- alla domanda che dice: dunque, la Regione nulla può sulle proprie scuole?, la risposta non può che essere: la Regione nulla può in materia di organizzazione (le tre giornate), di scelte didattiche (cosa fare, con quale interdisciplinarità), di sperimentazione (sperimentare nuove pratiche), di attività (garantire ad ogni alunno almeno un’attività sportiva pratica). Altra cosa è deliberare sul calendario scolastico!”
E aggiungono: “le scuole del Veneto, se vogliono, possono ben ignorare la missiva della Regione!”

“Vale la pena ricordare, anche ai distratti, che la nostra Carta costituzionale prevede un sistema nazionale educativo di istruzione e formazione, fondato sul principio di autonomia delle scuole”, sostengono i sindacalisti che si rivolgono alla società veneta perché si moltiplichino i pronunciamenti in difesa dell’autonomia scolastica.
“Ci aspettiamo – dicono – di non essere gli unici a ribadire questi principi e che la difesa dell’autonomia delle nostre Istituzione scolastiche e della libertà d’insegnamento non stia a cuore solo alle Organizzazioni Sindacali. Ai distratti potremmo ricordare, infine, che la strada corretta è quella del lancio dell’idea, del coinvolgimento, del suggerimento, dell’invito e del coordinamento (lasciando perdere le comunicazioni “per conoscenza”). Ogni autonomia così verrà rispettata. Quella della Regione che può lanciare (ma non imporre) tutte le iniziative che vuole. Quella della scuola che può organizzarsi e rispondere positivamente (se vuole) alle iniziative regionali”.

Continuando a navigare sul sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.