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Knorr,per i lavoratori il prezzo più caro

Unilever ritiri i licenziamenti e il governo ci convochi.

“Quello che sta accedendo allo stabilimento Knorr di Sanguinetto è l’ennesimo colpo ai lavoratori e alle lavoratrici del nostro Paese, che, a fronte dei sacrifici cui vengono quotidianamente chiamati, seguitano a pagare il prezzo più caro. Solo un anno fa a Sanguinetto sono stati persi 30 posti di lavoro, una misura che ci avevano detto necessaria per mantenere attivo lo stabilimento, pur con un maggiore carico di lavoro per tutti gli altri lavoratori. Poi Unilever, improvvisamente, comunica che la produzione del dado Knorr verrà delocalizzata in Portogallo con il conseguente licenziamento di 76 persone, cui si aggiungono circa 40 lavoratori stagionali che non verranno più richiamati”. Lo dichiara Sara Palazzoli, Segretaria nazionale Flai Cgil.
“Si seguita con azioni unilaterali dell’azienda alla quale oggi torniamo a chiedere con forza quale sia il Piano di investimenti in Italia e quali le prospettive per il futuro dello stabilimento di Sanguinetto. Certo per noi il punto di partenza deve essere il ritiro dei 76 licenziamenti”.
“Anche al Governo – prosegue Palazzoli – chiediamo un intervento deciso su quella che è l’ennesima crisi del Paese e del lavoro che seguita a non esserci, o ad essere sempre più precario e sfruttato; un intervento che tuteli veramente lavoratrici e lavoratori senza spot o false promesse. Chiediamo che quanto prima il Governo convochi le parti per contribuire a trovare una soluzione che tuteli i posti di lavoro e la dignità e i diritti dei lavoratori”. 

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