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#HELPRESTAURATORI, PARTITA LA MOBILITAZIONE

Cresce la mobilitazione dei restauratori per il riconoscimento della qualifica, atteso da 13 anni. Oggi, 21 luglio, hanno consegnato al Mibact una lettera indirizzata al Ministro Franceschini con la richiesta di un incontro urgente, mentre sui principali social hanno avviato la campagna #MessageInABottle e #HelpRestauratori.
Da Venezia, dove sono diverse centinaia i lavoratori interessati, è partita una lettera aperta che spiega la vicenda, anche sul piano personale, e le conseguenze che il mancato riconoscimento della qualifica comporta per la stessa tutela del patrimonio artistico.

“Il ritardo, da parte del Ministero dei Beni Culturali, nel riconoscimento della qualifica di restauratori per 6.300 addetti del settore – sostengono FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil – rappresenta una vera mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e dello stesso patrimonio culturale, storico e artistico che essi tutelano con il loro impegno quotidiano.

A 22 mesi dalla conclusione della procedura telematica per il riconoscimento della qualifica – aggiunge il sindacato – lo scorso 13 luglio il Mibact ha concesso una ulteriore proroga di sei mesi ai lavori della Commissione esaminatrice. Questo ennesimo ritardo rappresenta un danno gravissimo per tutti gli addetti del settore, che continuano a svolgere il loro lavoro senza vedersi riconosciuta la qualifica, quindi esposti al ricatto e a contratti al ribasso. Insieme a loro vengono colpiti anche migliaia di tecnici del restauro, per i quali le procedure di esame potranno essere avviate solo al termine di questa prima fase del lavoro della Commissione ministeriale che, di fatto, sta tenendo in ostaggio oltre 10mila lavoratori!”.

Con la mobilitazione, sindacato e lavoratori intendono sollecitare il Ministero a fare quanto è nei suoi obblighi di legge (cioè completare la procedura di attestazione della qualifica) e chiedono “garanzie per l’approvazione entro il 2017 dell’elenco dei Restauratori e l’applicazione corretta dei contratti collettivi nei cantieri di restauro e la vigilanza degli Organismi preposti, comprese le Soprintendenze”. Vogliono, inoltre conoscere “lo stato di elaborazione e i contenuti del Regolamento concernente gli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali ed i requisiti di qualificazione richiesti, come previsto dal nuovo codice”.

La lettera aperta dei lavoratori di Venezia

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