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GRANDI NAVI: LA FIOM CHE CHIEDE IL CONFRONTO SU MARGHERA

A fronte delle indiscrezioni circa il progetto del Governo (la sua presentazione è annunciata per il 7 novembre, in occasione del Comitatone) di spostare le grandi navi a ridosso delle aree industriali di Marghera, la Fiom Cgil del Veneto e di Venezia esprime il proprio dissenso e chiede l’immediata apertura di un tavolo di confronto su Porto Marghera e le sue prospettive industriali.
Lo fa con una lettera aperta indirizzata alle istituzioni (a tutti i livelli), oltre che alle forze politiche veneziane e nazionali.

Secondo la Fiom, l’eventuale trasferimento delle grandi navi a Marghera “pregiudica il futuro e lo sviluppo delle attività industriali esistenti mettendo a rischio l’occupazione in Fincantieri, in Simar, in Mecnafer, all’Ilva e nel comparto chimico-vetraio, asseconda il progetto di chi punta ad un ulteriore allargamento delle attività turistiche in centro storico e fino a Marghera, dà la stura ad un cambio di destinazione d’uso delle aree di Marghera da industriale a turistico-commerciale e pone problemi anche dal punto di vista ambientale per lo scavo di nuovi canali”.

Marghera, sostiene la Fiom Cgil, deve mantenere la sua vocazione produttiva attraverso il rilancio degli investimenti e le spinte per l’innovazione e di Industria 4.0 in un proficuo rapporto con l’università e la ricerca. In tale visione era stata salutata positivamente la decisione del Governo di inserire il polo industriale veneziano nelle aree di crisi complessa.
Rispetto a ciò occorre coerenza. Invece un eventuale insediamento delle grandi navi a Marghera stravolgerebbe proprio quegli obiettivi, dice la Fiom ad istituzioni e forze politiche cui chiede “senso di responsabilità e di visione per favorire progetti industriali ed impedire che le aree di Marghera siano trasformate in aree turistiche”.

Al Governo viene chiesta l’apertura di un tavolo “per tradurre coerentemente le linee di indirizzo del Decreto Legge sulle aree di crisi complessa in scelte concrete di politica industriale e di sviluppo per Porto Marghera e per l’insieme del territorio comunale”. Al centro, sostiene la Fiom, vanno posti i temi “del consolidamento delle attività industriali esistenti, dei nuovi investimenti produttivi, dell’occupazione”.

La lettera aperta della fiom del Veneto e di Venezia

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