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CONTRATTO SEPARATO PER I TERMALI: È PEGGIORATIVO

Un contratto separato, senza la firma della Filcams Cgil, è stato siglato per i lavoratori del settore termale tra Federterme, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
Secondo la Filcams si tratta di un testo marcatamente peggiorativo, “una scelta sconsiderata in un contesto difficile”, e per questo il sindacato della Cgil, che rappresenta la maggior parte degli addetti del comparto, darà il via ad una campagna di informazione e consultazione dei lavoratori di tutti gli stabilimenti.

“Fedeterme ha voluto procedere alla definizione di un articolato contrattuale con le sole Fisascat e Uiltucs decidendo di non prendere in considerazione le nostre proposte – afferma la Filcams – per provare ancora a realizzare una sintesi unitaria marcatamente peggiorativa per i lavoratori e le lavoratrici già fortemente penalizzati dalla crisi strutturale del settore”.
La federazione della Cgil in questi anni è stata molto attiva sul territorio e a livello nazionale per gestire le difficili crisi degli stabilimenti del settore termale che hanno registrato, oltre alla riduzione radicale delle presenze, anche l’impatto dei percorsi di dismissioni delle quote pubbliche. “Molte strutture sono chiuse, altre inserite in procedure concorsuali dagli esiti incerti, altre oggetto di speculazione”, dice il sindacato.
La sottoscrizione del contratto separato, a 10 anni dall’ultimo rinnovo, rappresenta quindi “una scelta molto grave operata, tra l’altro, in una realtà segnata da precarietà occupazionale e salariale”.

Inoltre la decisione di Fedeterme di intervenire in maniera strutturale sul trattamento economico della malattia, fino ad oggi riconosciuto, nei fatti, interamente sin dal primo giorno, per la Filcams, “assume i contorni di un ulteriore atto di ostilità nei confronti di una platea di lavoratori che con la loro professionalità hanno spesso da soli garantito quota parte rilevante della sopravvivenza delle imprese in cui operano.”

La Filcams continuerà comunque il suo impegno “per la ripresa del settore, nella ferma convinzione che il contratto nazionale debba tornare a essere al più presto un patrimonio condiviso e inclusivo”. Per questa ragione avvierà “una campagna di informazione in tutti gli stabilimenti” e chiederà di “avviare la consultazione dei lavoratori sul contratto sottoscritto”.

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