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Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

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Cgil Nazionale e Cgil Veneto a Verona: “Politiche Industriali nelle due grandi transizioni – per lo sviluppo e la buona occupazione”

Tiziana Basso, Segretaria generale Cgil Veneto: “Abbiamo organizzato quest’incontro in contrapposizione al G7 perché riteniamo necessaria un’altra narrazione sulle politiche industriali, assenti in Italia da almeno trent’anni. Un’assenza che ha condizionato lo sviluppo e rischia di decretare il definitivo declino del sistema manifatturiero. La necessità di una politica industriale che guardi alle trasformazioni in atto, sia quella digitale che quella green, deve partire proprio dal manifatturiero.

La Cgil non si rassegnerà e continuerà a battersi per cambiare questo stato di cose.

Perché è convinta che i lavoratori non si difendano mettendo la testa sotto la sabbia rispetto a cambiamenti che sono inevitabili, se si vuole salvare il pianeta.

Perché pensa che un nuovo modello di sviluppo sia non solo possibile, ma indispensabile.

Perché ritiene che giustizia sociale e giustizia climatica non siano nemiche della crescita, ma possano favorire un autentico progresso, che metta al centro il lavoro di qualità e un welfare in grado di curare le ferite del nostro tempo.

Perché ritiene che la rivoluzione tecnologica vada democratizzata e declinata socialmente, affinché non concentri potere e ricchezza in ancora meno mani, ma migliori le condizioni di vita e di lavoro di tutti.

Si tratta di questioni di enorme complessità: siamo aperti al confronto e al dialogo, a patto che non si sostenga l’ineluttabilità di un sistema che non è più sostenibile né dal punto di vista ambientale, né dal punto di vista sociale”.

Francesca Tornieri, Segretaria generale Cgil Verona: “I processi di transizione tecnologia e di transizione ambientale stanno già avendo impatto su alcuni dei principali settori trainanti della nostra industria locale, come testimoniato anche dalla crescita della cassa integrazione a dicembre e a gennaio. Verona ha chiuso il 2023 con +22,3% di Cig rispetto al 2022 e apre il 2024 con il +125,3% di gennaio rispetto a dicembre 2023. Il nostro deve essere un richiamo ad una visione strategica e d’insieme, in contrapposizione al volersi affidare esclusivamente al mercato per quanto riguarda le scelte di politica economica, industriale e sociale”.

Pino Gesmundo, Segretario confederale Cgil: “E’ necessario creare un’Agenzia per lo sviluppo che operi da fondo sovrano nazionale, provando a indirizzare le ingenti risorse rappresentate dai fondi pensione e dai risparmi privati dalla finanza all’economia reale. Non farlo significherà alimentare una sfiducia nelle istituzioni, un populismo antieuropeo crescente che ha già dimostrato di non avere nessuno strumento per invertire la rotta, e che metterà a rischio la tenuta democratica del Paese. Le mancate scelte, peraltro, le pagano le lavoratrici e i lavoratori, con crisi aziendali che si ripetono e non trovano soluzioni se non quelle di garantire un temporaneo sostegno al reddito con gli ammortizzatori sociali”.

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