CGIL VENETO
Confederazione Generale Italiana del lavoro Veneto

Cerca
Close this search box.

BANCHE VENETE: ACCORDO SINDACALE SU PASSAGGIO A INTESA

È stato raggiunto l’accordo sindacale con Intesa San Paolo per gli 8.320 lavoratori di Bpvi e Veneto Banca, acquisite da Intesa. Salvati gli stipendi e contratto integrativo portato al livello del gruppo che ha assorbito le attività. Inoltre vengono assunti 200 precari.
Nelle vecchie sedi centrali di Vicenza e Montebelluna dovrebbe insediarsi la banca online di Intesa.

Soddisfazione viene espressa dalla Fisac Cgil. “Dopo una trattativa lunga e delicata, possiamo dire di aver dato certezze economiche e normative ai lavoratori delle ex Banche venete che non potevano essere penalizzati, in quanto non sono loro responsabili del dissesto avvenuto in quelle aziende”, dice il segretario nazionale Giuliano Calcagni in merito all’intesa raggiunta sull’integrazione delle ex Banche Venete in Intesa Sanpaolo.

L’accordo sottoscritto, aggiunge il dirigente sindacale, “salvaguarda interamente i livelli retributivi di oltre il 95% dei lavoratori e definisce una normativa per la mobilità straordinaria che è sostenibile e transitoria. Inoltre, abbiamo raggiunto un importante obiettivo di tutela occupazionale, che abbiamo perseguito per mesi, garantendo la riassunzione a tempo indeterminato di lavoratori precari che erano in servizio nelle ex banche alla data dell’acquisizione”.

Inoltre, prosegue Calcagni, “abbiamo conquistato un significativo aumento della contribuzione previdenziale, che a regime consentirà di costruire una dignitosa pensione integrativa per i più giovani. Già nei mesi scorsi il sindacato di categoria aveva dato ampia prova del proprio senso di equilibrio con gli accordi che consentiranno l’uscita, attraverso un esodo volontario, di mille persone dalle ex banche e di 3.000 persone da Intesa Sanpaolo”.

Un accordo “che esprime la forza del sindacato confederale che ha sottoscritto un’intesa con grande senso di responsabilità e per questa via si è sottratto al rischio del corporativismo e della balcanizzazione fra le diverse anime aziendali. Adesso tocca al gruppo Intesa Sanpaolo adoperarsi sul piano della integrazione e dell’organizzazione del lavoro, al fine di garantire la complessiva riuscita dell’operazione”, conclude il sindacalista.

Continuando a navigare sul sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.